Glass to Power, le finestre che diventano pannelli solari


A cura di Ciro Carolei

Comuni finestre che diventano pannelli solari in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di un edificio.

È l’invenzione di Francesco Meinardi e Sergio Brovelli, docenti rispettivamente di Fisica della Materia e di Fisica Sperimentale del Dipartimento di Scienza dei Materiali di Milano-Bicocca. E per mettere in commercio questa piccola grande rivoluzione in campo energetico, è stata da poco lanciata Glass to Power, nuova spin-off targata Bicocca.

L’invenzione, adatta principalmente agli edifici con facciate continue di vetro, si basa sulla tecnologia dei Concentratori Solari Luminescenti (LSC). All’interno di ciascuna vetrata è inserito un pannello di plastica dove sono disperse delle nanoparticelle invisibili della dimensione di un milionesimo di millimetro. La luce del sole è assorbita dalle nanoparticelle che la trasformano in un fascio di luce infrarossa intrappolata nel pannello. Il raggio infrarosso è riflesso all’interno del pannello fino a raggiungerne il bordo esterno dove sono posizionate piccole celle fotovoltaiche al silicio che lo trasformano in elettricità immessa nella rete dell’edificio tramite un normale circuito elettrico. Tale energia può essere poi immagazzinata in un sistema di accumulo o utilizzata immediatamente. In questo modo un edificio può funzionare in completa autonomia sia di giorno che di notte sfruttando la sola energia prodotta dalle proprie vetrate.

Le previsioni danno il mercato del Building-Integrated Photovoltaic in forte espansione nei prossimi anni con un potenziale di oltre nove miliardi di euro solo in Europa. In particolare, saranno interessati i cosiddetti Zero-Energy Buildings, a cui è esplicitamente diretta la tecnologia Glass to Power, ovvero edifici sostanzialmente autonomi da un punto di vista energetico, come previsto dalle direttive europee 31/2010/UE e 2012/27/UE che entreranno in vigore in tutta Europa entro il 2020.

«Soluzioni per ridurre i rischi di riscaldamento globale non sono più rinviabili – spiegano Meinardi e Brovelli – e la Comunità Europea prevede che entro pochi anni tutti i nuovi edifici dovranno essere Zero Energy Buildings. La nostra tecnologia è l’unica che permette di realizzare finestre fotovoltaiche di grandi dimensioni e colorazione neutra, perfettamente integrabili architettonicamente anche nei contesti urbani senza impattare l’estetica o la vivibilità degli edifici».