Si può sognare una Castellammare Smart?


A cura di Ciro Carolei

Si sente parlare sempre più spesso di “Smart City” ma il significato di questo termine sembra piuttosto fumoso. Eppure, il concetto dietro questa la parola è molto importante per il nostro futuro.

Ma di cosa si tratta?

La traduzione letterale “città intelligente” non spiega esaurientemente la natura di questo tipo di città nuovo di zecca (e forse ancora inesistente). Infatti una smart city è innanzitutto definita da sei parametri: Smart Economy, Smart Mobility, Smart Environment, Smart People, Smart Living e Smart Governance. L’insieme di questi sei parametri individua in pratica l’essenza di una smart city, che è quindi qualcosa di più che una città digitale o tecnologicamente avanzata: è l’insieme organico e multiforme del capitale fisico ed economico, e di quello intellettuale e sociale. Questo accento al capitale umanistico, di per sé coinvolge già gli abitanti come uno dei fattori essenziali per la crescita di una città: spiega insomma che quanto più è vivibile una città, maggiore sarà il grado di smartness (competitività, creatività) dei cittadini che la abitano, e conseguentemente dello sviluppo della città stessa.

Cosa serve quindi per definire una città Smart?

Non bastano un centinaio di hot-spot per diffondere la rete wi-fi per definire una città Smart. Si tratta invece di un insieme di fattori che fanno sì non solo che i cittadini e i turisti abbiano informazioni veicolate in modo più o meno tecnologico, ma anche che non siano abbandonati dalla città. L’illuminazione, la raccolta dei rifiuti o la distribuzione delle merci possono essere gestiti in modo intelligente con nuove tecnologie (uso intelligente dell’energia elettrica, sensori automatici di segnalazione della capienza dei cassonetti, ottimizzazione orari e percorsi per la logistica), e non vanno poi trascurati i moderni sistemi di comunicazione tra cittadini e amministratori per risolvere i problemi della città.

Alcune “pillole” per fare di Castellammare una Smart City:

Dal punto di vista infrastrutturale è importante che le risorse disponibili siano utilizzate “in rete” per migliorare l’efficienza economica e consentire lo sviluppo sociale, culturale e urbano.
Dal punto di vista economico bisogna approfittare dei vantaggi derivanti dall’uso delle tecnologie ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) per aumentare prosperità locale e competitività. Deve essere quindi una città in grado di attirare nuove imprese, aspetto associato alla pianificazione territoriale.
Dal punto di vista sociale il ruolo del capitale umano è strategico. Una Smart City è infatti una città la cui comunità che opera per l’inclusione sociale dei residenti ed alla partecipazione dei cittadini nella pianificazione urbanistica e territoriale.
Dal punto di vista ambientale emerge l’esigenza della sostenibilità, aspetto molto importante soprattutto per ridurre le emissioni di inquinanti e gas serra, con l’utilizzo di mezzi elettrici per il trasporto pubblico e l’implementazione di una rete di piste ciclabili.
Dal punto di vista tecnologico possiamo immaginare una rete di sensori in grado di misurare diversi parametri per una gestione efficiente della città, con dati forniti in modalità wireless e in tempo reale ai cittadini o alle autorità competenti (ad esempio per il livello di inquinamento dell’aria). Analogamente potrebbe essere possibile per l’amministrazione ottimizzare l’irrigazione dei parchi o l’illuminazione delle strade, rilevare perdite nella rete idrica o eseguire una mappatura dell’inquinamento acustico.
Nel campo del traffico stradale gli automobilisti potrebbero ottenere informazioni in tempo reale per trovare rapidamente un parcheggio, risparmiando tempo, carburante e contribuendo alla riduzione della congestione stradale. Per il trasporto pubblico sarebbe possibile implementare sistemi di monitoraggio e di avviso in tempo reale dei passaggi degli autobus alle fermate. Molto importante è anche quello un adeguato piano di mobilità ciclistica come il Biciplan di Bologna.
Dal punto di vista della sicurezza è fondamentale predisporre piani di emergenza comunali specifici per il territorio in questione, con riferimento alle situazioni più a rischio come frane, allagamenti, terremoti ecc. e informare la popolazione sulle misure di emergenza più importanti.

È lecito sognare?