Uno sguardo all’Inghilterra: ripartiamo dal basso


L’Italia deve necessariamente dare uno sguardo all’Inghilterra. Non solo per quanto riguarda la Brexit, anche perché qui non parliamo di politica, ma per quanto riguarda il sistema calcio inglese, la Football Association.
È passato almeno un ventennio da quando in oltremanica sono state varate molte leggi sugli stadi e sui famigerati “Hooligans”. I risultati sono arrivati immediatamente sia per quanto riguarda la sicurezza, ma soprattutto per i risultati calcistici.
Altre importanti manovre sono state effettuate in terra inglese, riguardanti il calcio dilettantistico. Non sono assolutamente paragonabili, infatti, le serie minori inglesi con quelle italiane. Nelle prime gli stadi sono sempre pieni e le competizioni sono sane, cosa rara in Italia, dove regnano calcio scommesse e partite truccate.
In Inghilterra tutto ciò avviene perché la Federazione finanzia tutte le leghe calcistiche in modo da tenere alta la competizione. In Italia questo non succede. L’80% delle società sono, infatti abbandonate al proprio destino. La cosa ancor più grave è che questo non succede solo nelle categorie minori ma anche in serie A (caso Parma) o in B e lega Pro, dove ogni anno falliscono decine di società.
Per risollevare le sorti del calcio italiano bisognerà intervenire, a breve, in questo settore: il calcio dilettantistico è la base per poter costruire un sistema più solido. È un passo importante, oltre l’aiuto della Federcalcio, dovrebbe arrivare anche dalle big del calcio italiano, le quali, invece di pescare all’estero potrebbero visionare talenti del calcio italiano tra serie D ed eccellenza, comprando in queste basse categorie e facendo girare il soldo all’interno del sistema italiano.
L’esempio incredibile arriva, sempre dall’Inghilterra, da questa sessione di mercato da parte dell’Arsenal, che ha appena comprato un giovane dall’Hednesford Town, squadra di un campionato regionale inglese, in pratica la prima o seconda categoria italiana.
Un’operazione di mercato simile, in Italia non si vede da circa trent’anni.
Ma per poter tornare ai massimi livelli del calcio mondiale, bisognerà, e pure in fretta, imitare in tutto e per tutto la FA.