Francesca, un mese dopo: “A Rigopiano è morta una parte di me”


Pescara. Hotel Rigopiano, un mese dopo. Il dolore e la rabbia non sono svaniti, anzi non svaniranno mai. Mentre la procura indaga, I Vigili del Fuoco scavano per trovare qualche altro indizio, gli avvisi di garanzia sono nell’ aria, i familiari piangono e non riescono a non pensare a quel tragico incidente avvenuto trenta giorni fa. La storia commovente di Francesca e Stefano. Lui non ce l’ha fatta, lei si. Ma è come fosse morta anche lei. «Una parte di me è morta per sempre quel giorno – dice – Se lui è morto, non mi sento fortunata ad essere stata salvata – singhiozza oggi Francesca, l’unica dei sopravvissuti a non aver mai rilasciato vere interviste -. Sto ancora troppo male per Stefano. Tenevo troppo a lui e al nostro rapporto. Proprio per rispetto suo, non mi sento di parlare a lungo di quanto accaduto. Quando sarò pronta, lo farò, ma ora no. Non è il momento».  Quella di Francesca doveva essere una vacanza indimenticabile. Lei stessa, come riporta Il Mattino, aveva organizzato il tutto per festeggiare il 28esimo compleanno del fidanzato. E lei non riesce ad andare avanti, ad accettare quello che è accaduto. Sta male, molto. Tra le lacrime riesce a dire: «Perché è come se io stessa l’abbia portato a morire». Al momento della valanga la giovane coppia stavano aspettando insieme a tutti gli altri ospiti dell’albergo di poter tornare a casa. Avevano lasciato, quindi, le stanze e aspettavano l’arrivo dello spazzaneve. In un attimo tutto è cambiato, tutto è diventato buio. La morte ha bussato alla loro vita ed ha portato via Stefano.

I dati definitivi della tragedia. Sono ventinove i morti, undici quelli tratti in salvo. Due piccoli rimasti orfani.