Editoriale, squadra in panico senza identità di gioco. Le Vespe conquistano un punto che vale oro


A cura di Emilio D’Averio

Media retrocessione per gli uomini di mister Carboni. La Juve Stabia non sa più vincere, anzi non sa giocare più quel bel calcio con cui ci ha deliziato nei mesi precedenti. La vittoria nella precedente giornata in Calabria contro il Cosenza aveva riacceso la speranza nei cuori dei supporters gialloblu che, dopo i punti persi nel corso delle puntante passate, puntano ad un buon piazzamento per i Play Off. Abbandonato il sogno promozione diretta ora non resta che cercare di “salvare il salvabile”. Qualificarsi, quindi, al terzo posto per disputare, almeno, la prima gara tra le mura amiche. Un vero e proprio testa-coda quello di ieri. La Juve Stabia in piena zona play off e il Catanzaro in lotta per uscire dai play out. Un divario, quello raccontato dalla classifica, che si è visto in campo solo nei primi quindici minuti di gioco. A mettere subito in chiaro le cose è stato Paponi che, servito da Lisi, al primo minuto ha portato in vantaggio la sua squadra. Gli avversari guidati da Erra, in preda al panico, non hanno costruito molto ed hanno lasciato numerosi varchi aperti, soprattutto nelle zone di Pasqualoni che, a più riprese, ha dato ampio spazio a Lisi. Le vere e proprie occasioni da gol, per i padroni di casa, sono state tre nella prima frazione di gioco di cui una concretizzata. È la Juve Stabia a concedere il gol del pareggio all’ 8 minuto con un clamoroso errore di Santacroce. Sarao ringrazia e va in rete. Nulla può Russo almeno in questa occasione.

Da quel momento cambia il risultato e cambia anche la gara. Infatti gli ospiti iniziano a farsi coraggio e, non accontentandosi del pareggio, fanno di tutto per vincerla. Il lavoro premia, sempre, e infatti il Catanzaro riesce ad aggiudicarsi il vantaggio con Prestia. Azione partita da corner, la difesa gialloblu, in quel momento, si trovava al bar fuori lo stadio a gustare un caffè e Prestia, girovagando solo in area di rigore, ha spiazzato Russo. Termina la prima frazione di gioco con i fischi, più che legittimi, dei tifosi nei confronti della propria squadra. Dopo il ritorno dagli spogliatoi sembra essere cambiato poco. Gli ospiti difendono a denti stretti il risultato e le Vespe non riescono a sfondare il muro difensivo rosso. La Juve Stabia, praticamente in panico, in campo senza una vera e propria identità di gioco non riesce a creare occasioni ed è in balia di una squadra che, sulla carta e in classifica, è nettamente inferiore. Dopo un po’ si passa dalla difesa calcistica a quella fisica insomma. Nel secondo tempo il calcio lascia spazio all’ ostruzionismo al quale il sig. Capone di Palermo non ha saputo gestire portando a fine bilancio 8 ammonizioni ed 1 espulsione. L’unica azione concreta è al 92’ con Cancellotti che si invola con la palla in area di rigore ed incontra Sabato che commette fallo e l’arbitro concede il penalty. Kanoute dal dischetto non sbaglia e fa esplodere il “Romeo Menti”. Poi, all’ interno del rettangolo verde, succede di tutto. Parapiglia tra i calciatori e l’arbitro inizia a distribuire cartellini gialli, come se fossero caramelle, ed uno rosso a Liviero. Non resta che fischiare la fine di questo incontro che ha regalato pochissime emozioni. E’ dello stesso parere anche il Sig. Capone che manda tutti nello spogliatoio, consapevole che, dopo la gara di ieri, non arbitrerà per un po’ di tempo visti gli errori clamorosi ed elementari che, insieme ai suoi assistenti, ha commesso.

Foto: Michele Ruocco