Sbarco di 395 immigrati a Salerno: viaggio di speranza e morte


E’ stato soprannominato “il viaggio della speranza” quello che compiono gli emigranti verso nuovi paesi in cerca di stabilità economica, pace, vita tranquilla e lavoro. Tuttavia è viaggio anche di paura, di preoccupazione… e di morte. Quello compiuto da 395 migranti verso Salerno è stato un viaggio abbastanza “sicuro”. Nel senso che solo due donne non ce l’hanno fatta a toccare con le proprie mani le sponde della città, ma si sono spente prima, sul barcone, con ancora in mente la speranza di una vita migliore. Il resto degli immigrati sono stati accolti dai volontari della Croce Rossa e dalla Protezione Civile; sono stati riscaldati con teloni dorati e con viveri in attesa di controlli medici e anagrafici.

Solo 4 persone sono state segnalate come pericolose: essi dicono di essere scafisti. Un solo minorenne, impaurito, solo, si trovava sul barcone della Guardia Costiera, vestito di una tuta blu come tutti i suoi connazionali, in attesa di un destino migliore, accanto a donne incinte e uomini malnutriti. La maggior parte di loro ha toccato terra senza scarpe, da scalzi, festeggiando, sorridendo, dopo la vita infernale nel loro paese d’origine, dopo il lungo viaggio dalle coste dell’Africa. Tuttavia il traguardo è ancora lontano: dovranno essere smistati, essere portati nei centri di accoglienza, 100 dei 395 saranno spediti in altre zone della Campania e il resto rimarrà a Salerno, cercando lavoro qui e lì. Il peggio è passato per questo piccolo popolo di sfortunati ma la scalata è ancora molto lunga.