Juve Stabia, un sentimento popolare in rivolta


Minuto numero 29 del primo tempo fra Juve Stabia e Reggiana, in palio l’accesso ai quarti di finale promozione per la B: Marotta serve Ripa in area di rigore reggiana ed il bomber della Juve Stabia è bravo a mandare, di testa, la sfera alle spalle di Narduzzo. I quattromila e passa del ‘Menti’ esplodono in una gioia incontenibile, lo stadio è una polveriera come non si vedeva da tempo, l’arbitro nel frastuono più totale indica il centro del campo ma il secondo assistente di linea, allo stesso tempo, sventola la propria bandierina suggerendo all’arbitro di aver visto una carica di Ripa ai danni del portiere della Reggiana.

La rete è da annullare ma lo stadio continua ad esultare non rendendosi conto dell’accaduto, un padre prende in braccio il proprio figlio in tribuna inferiore per condividere insieme un momento che vale più di mille parole. Ad un tratto, però, il tempo si ferma, l’arbitro su suggerimento dell’assistente annulla il goal. Cala il gelo fra i tifosi, cala il gelo negli occhi del padre del bambino. La quiete sbagliata dopo la tempesta perfetta. Il bimbo chiede al papà “stiamo vincendo papà?”, “no” è la risposta. “Papi, perché non stiamo vincendo?” 
Signor Domenico Lacalamita di Bari, secondo assistente di linea, glielo dica lei al bimbo in braccio al proprio padre, se ha il coraggio, perchè la sua squadra del cuore non sta vincendo. Perché un goal palesemente regolare è stato annullato da lei che era uno degli uomini più lontani dall’azione di gioco. Glielo dica lei, perché noi non conosciamo parole adatte a spiegare una situazione del genere.

Mario Miccio