Paganese | Tutti i numeri della stagione 2016/17: Reginaldo protagonista con 11 reti e 6 assist



La Paganese non perde tempo, e la stagione 2017/18 pronta ad aprire i battenti venerdì mattina con la presentazione alla stampa del nuovo mister Salvatore Matrecano negli uffici di Via Filettine, sede della società azzurrostellata.

L’era Grassadonia si chiude con numeri importanti, che analizzati minuziosamente permettono di comprendere la portata di un’impresa dai connotati storici.

Un’estate torrida con lo spettro della mancata iscrizione scongiurato soltanto a fine agosto grazie alla decisione del Tar che riammette i campani tra i professionisti. Organico costruito in brevissimo tempo per affrontare il Matera all’esordio il 4 settembre, e riassemblato quasi completamente a gennaio per due miracoli sportivi compiuti da Grassadonia che plasma un gruppo fatto prima di uomini e poi di calciatori, con la ciliegina sulla torta rappresentato dal traguardo primo turno play-off.

Tanti i numeri di una stagione ricca di soddisfazioni. La Paganese vira al giro di boa con 22 punti, ma le operazioni messe a punto dagli uomini mercato azzurrostellati  fanno compiere alla squadra di Grassadonia un salto di qualità impressionante. Porte scorrevoli. Se da una parte escono Camilleri, Silvestri, Dicuonzo, Maiorano, Iunco e soprattutto capitan Ciccio Deli, dall’altra si affacciano con prepotenza giovani di belle speranze, con tanta fame e voglia di dimostrare al mondo che tra i professionisti sanno fare la differenza. Un’onda verde che avanza impetuosa, in uno tsunami che travolge in maniera dirompente tutti i rivali che provano ad opporre anche la minima resistenza. Si parte da Firenze (93) fino ad arrivare a Tascone e De Santis (97), passando per Bollino (94), Carrotta (95) e Carillo (96), che entrano in pianta stabile nello scacchiere tattico di Grassadonia. Resta soltanto l’ossatura, base solidissima sulla quale far crescere rapidamente i nuovi innesti. In porta confermato Marruocco (in veste soprattutto di uomo spogliatoio, a causa di problemi fisici che lo hanno tenuto a lungo ai box con Liverani a raccoglierne più che degnamente l’eredità), Alcibiade dirige la retroguardia con autorità, Pestrin irrinunciabile metronomo, mentre in attacco Reginaldo è il lucido finalizzatore di manovre corali di categoria superiore.

La Paganese chiude la stagione toccando quota  51 reti, quasi egualmente distribuite tra casa (25) e trasferta (26). Reginaldo è il leader della squadra: top-scorer con 11 reti (unico in doppia cifra) e primo anche nella speciale classifica degli assist con 6 passaggi vincenti. Sul secondo gradino del podio c’è Firenze fermatosi a quota 9 gol, seguito da Cicerelli (6), Alciabiade (4), Camilleri (3) e Deli (3).
Suddividendo i 90 minuti in 6 distinte entità di 15 primi ciascuna, si evince che la compagine campana  è riuscita ad essere più prolifica tra 30’-45’ e 60’-75’, periodi nei quali le bocche da fuoco paganese hanno gonfiato la rete in 11 occasioni. Nel primo quarto d’ora le reti realizzate sono 8, diventando 7 tra il 75’ ed il 90’.

Il successo più largo della truppa di Grassadonia è giunto in trasferta. Per di più ripetuto in più occasioni, con due 0-4 rifilati a Melfi (Tascone, Firenze, Firenze, Bollino) e Taranto (Firenze, Cicerelli, Reginaldo, Parlati). La compagine lucana si rivela vittima preferita della Paganese, che con il 3-0 al “Torre” firmato Reginaldo, Alcibiade e Deli consegnano agli archivi anche la più larga vittoria interna stagionale.

Chiriac, Liverani e Marruocco hanno invece mantenuto la propria porta inviolata in 12 occasioni su 39 (31,6%), 3 consecutive al cospetto di Monopoli, Messina e Melfi tra il 25° ed il 27° turno.
Da febbraio 2017 la Paganese spicca il volo. 5 vittorie ed 1 pari tra la 25° e la 30° giornata (miglior serie positiva con 16 punti sui 18 disponibili), quindi lo stop sul campo della capolista Foggia prima di riprendere la marcia spedita superando Fondi, Akragas e Taranto con un piccolo incidente di percorso al Marcello Torre contro la Vibonese con Cicerelli a riprendere in extremis una partita che si era indirizzata su binari complicati. A Pagani non passa neanche il Lecce, e con quel punto la squadra di Grassadonia festeggia l’aritmetica qualificazione ai play-off. Il ko rimediato in trasferta contro la già salva Reggina nell’ultimo turno di campionato mette il Cosenza sulla strada degli azzurrostellati verso la B. Così come in campionato, anche al play-off in gara secca il “San Vito-Marulla” si rivela tabù, con la città che riaccoglie festante i gladiatori reduci dall’ultima sofferta battaglia all’ombra della Sila.

Il 4-3-3 è il modulo attraverso il quale Grassadonia trova la quadratura del cerchio, conferendo equilibrio ad una squadra che in campo si diverte, come parte in un’orchestra dove ogni singolo calciatore si muove all’unisono con tutti gli altri in un’armonia di movimenti e gesti tecnici che si concretizzano in vittorie. Non a caso il 4-3-3 è stato utilizzato ben 18 volte su 39, seguito dal 3-4-2-1 (7 volte) e dal 3-5-2 (scelto invece in 6 occasioni).

Il calciatore più presente è il gioiellino classe ’94 Emanuele Cicerelli con ben 36 presenze, seguito da Della Corte (35), Alcibiade (34), Reginaldo (32) e Pestrin (31). Non cambia tantissimo il discorso per quanto riguarda il minutaggio, dove lo stakanovista si conferma Cicerelli con 3.244 minuti disputati. A ruota si trovano Alcibiade (3.173), Della Corte (2.877), Reginaldo (2.792) e Pestrin (2.709).

Davanti alla porta difesa da Liverani (15), Marruocco (14), Chiriac (9) e Gomis (1), la retroguardia più affidabile è stata quella formata da Alcibiade/De Santis/Carillo/Della Corte, scelta da Grassadonia in 6 occasioni quando dal primo minuto ha optato peri il 4-3-3. Più varietà a centrocampo, dove non c’è stato un trio particolarmente dominante sugli altri. 3 gare per Firenze/Pestrin/Mauri, 2 per Tascone/Pestrin/Firenze, Tascone/Pestrin/Mauri e Tascone/Tagliavacche/Mauri. La linea offensiva ha trovato il proprio assetto ideale con Reginaldo punta centrale, affiancato da tecnica e polmoni d’acciaio rappresentati da Bollino e Cicerelli sulle corsie: 6 gare dall’inizio per questo attacco atomico. Quindi 4 gettoni per Bollino/Firenze/Cicerelli e 2 per Bollino/Reginaldo/Herrera, Bollino/Firenze/Cicerelli e Bollino/Reginaldo/Cicerelli.

Parlati e Zerbo sono i due atleti più utilizzati a gara in corso (12), poi Longo (10), Picone (9) e Tagliavacche (8). Al panamense Eric Herrera la palma di calciatore più sostituito con ben 15 cambi ricevuti, quindi Bollino (11), Tascone (10), e poi Reginaldo (9) e Cicerelli (8).

Per quanto riguarda invece la sostituzioni, il cambio più ricorrente è  Parlati/Tascone, ripetutosi in 5 occasioni (Monopoli, Cosenza, Juve Stabia, Taranto e Lecce). A seguire Zerbo/Bollino (Catanzaro, Cosenza, Vibonese e Lecce) replicato in 4 diverse situazioni. Quindi 3 volte Della Corte/Cicerelli (Virtus Francavilla, Cosenza e Andria) , Longo/Picone (Matera, Casertana e Fondi), Picone/Della Corte (Juve Stabia, Taranto e Lecce), Tagliavacche/Maiorano (Catanzaro, Messina e Vibonese) e Celiento/Herrera (Cosenza, Catania e Taranto).