Stefano Vecchi, tra giovanili dell’Inter e una soluzione ai problemi del nostro calcio: le Squadre B


La stagione di Stefano Vecchi, allenatore dell’Inter Primavera, è stata logorante ma ricca di soddisfazioni.
Fresco vincitore dello scudetto Primavera, il tecnico bergamasco ha rilasciato un’interessante intervista ai colleghi di Premium Sport.

Vecchi ha parlato dei successi interisti in questa stagione e in quelle passate: : “L’Inter ha molti meriti: sceglie i ragazzi giusti e ha uno staff molto qualificato. Si evidenziano e si valorizzano le qualità di giovani che poi diventano grandi giocatori. È stato complicato ma molto stimolante e molto bello: alla fine abbiamo raccolto soddisfazioni importanti sia con la prima squadra sia con i ragazzi. Potevamo correre il rischio di fare brutte figure, invece abbiamo fatto bene in tutti e due gli ambiti e siamo soddisfatti”.

Tra i tanti ragazzi interessanti, nei nerazzurri spicca il nome di Andrea Pinamonti, attaccante classe 1999. Parole al miele quelle del mister nei confronti del suo bomber: “Già lo scorso anno l’avevo inserito all’interno della Primavera pur avendo un’età da Allievi. Quest’anno ha fatto l’anno in Primavera, è un 99, potrebbe fare ancora un anno con la Primavera ma ha già esordito in Prima squadra e in Europa League e io spero che possa giocare ancora di più con i grandi”.

La parte più interessante dell’intervista di Vecchi è, sicuramente, quella riguardante le squadre B, necessarie per far crescere i giovani ed inserirli nel calcio dei grandi: “Credo che ci sia una carenza all’interno della crescita dei ragazzi. Manca una squadra intermedia tra la Primavera e la Prima squadra, che negli altri campionati esiste, in Italia no. A 17 anni molti ragazzi sono ancora acerbi su molti aspetti, soprattutto fisicamente rispetto ai campioni della Serie A. Una squadra intermedia aiuterebbe sicuramente il passaggio”.

Il tema delle squadre B non è mai stato preso sul serio dalla Lega. Parliamoci chiaro, il campionato primavera è un torneo interessante, dove si possono osservare talenti importanti. Ma un ragazzo talentuoso, messo a confronto con un pari età non farà mai un salto di qualità ed esperienza. Invece, se il 17enne inizia già a questa età a confrontarsi con gente esperta, allora la crescita sarà assicurata.

Vecchi, inoltre, rassicura i tifosi nerazzurri, annunciando la sua permanenza in panchina e solo davanti ad un’importante offerta potrebbe pensare di lasciare: “Con la società abbiamo sempre detto che nel caso arrivasse l’occasione la valuteremmo insieme e mi lascerebbero andare solo di fronte a un’offerta irrinunciabile. Ma il prossimo anno rimarrò qua perché ci sarà un campionato Primavera nuovo con un girone unico da 16 squadre e giocheremo la Youth League. Gli stimoli non mancheranno”.

Ultimo discorso affrontato è quello sul neo tecnico interista, Luciano Spalletti: “Mi ha chiamato la mattina della finale facendomi l’in bocca al lupo ma non abbiamo parlato di altro. In questa settimana invece parleremo del resto. Cosa serve all’Inter per tornare al vertice? I nomi che sto leggendo vanno bene per rinforzare i reparti. Forse davanti ci sono tanti giocatori ma dipende anche dalle uscite perché se dovesse uscire Perisic servirà un sostituto: c’è da sistemare la squadra un po’ ovunque ma i dirigenti mi sembra che stiano lavorando molto bene. Poi è arrivato un allenatore che ha saputo gestire una piazza complicata come quella di Roma e saprà farlo anche a Milano”.

Un’intervista piena di contenuti quella di Stefano Vecchi, un allenatore con idee interessanti e con un futuro roseo davanti a sé.