A teatro da Mino Raiola, la commedia Donnarumma continua


Arrivati a questo punto possiamo definire il caso Donnarumma una vera e propria commedia. Si, perché nella giornata di ieri il suo procuratore ha rilasciato interviste a Sky, Premium e Rai, e non ha fatto altro che alimentare polemiche e gettare benzina sul fuoco. E le conseguenze le avrà tutte il calciatore, che avrà sicuramente le sue colpe.

Ma analizziamo il teatrino di Montecarlo.
I colleghi delle tre emittenti più importanti d’Italia hanno esposto domande abbastanza ridicole, non facendo altro che innescare tutta la rabbia di Raiola nei confronti della società Milan. Sembrava tutto già organizzato, e così facendo sono sempre i tifosi ad essere presi in giro.

Mino Raiola ha parlato di minacce nei confronti del calciatore e della sua famiglia. Queste minacce sono state fatte con un assegno di 5 milioni all’anno per cinque anni? Oppure dichiarando al calciatore di essere al centro del progetto diventando in futuro capitano del Milan?  Una società come il Milan, gloriosa e seria, può minacciare un prodotto del suo vivaio? Può minacciare un ragazzino di appena 18 anni? Queste domande hanno una risposta ben precisa, ma andavano fatte al caro procuratore, invece di alimentare polemiche.

Un tifoso rossonero, dopo queste dichiarazioni cosa può continuare a pensare? Che Gigio Donnarumma è stato costretto a non firmare un rinnovo, che lui voleva fortemente, per colpa del Milan. E questa cosa non può essere possibile. Non può passare questa idea, assolutamente.

L’unico intento di Mino delle interviste multiple di ieri è chiaro: addossare tutte le colpe ai dirigenti rossoneri, in particolar modo Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo, e far passare il suo lavoro chiaro e pulito.
Ovviamente non si vuole mancare di rispetto verso un professionista, verso un uomo che ha saputo fare le sue fortune con la bravura e con le conoscenze, ma così c’è mancanza di rispetto verso quei tanti tifosi che credevano di avere in casa una bandiera per i prossimi 20 anni.

Importante ed immediata è stata la risposta di Marco Fassone, AD del Milan: “Mentre Raiola tendeva sempre a rallentare, Donnarumma ci diceva di volere il Milan. Alla fine ha prevalso la linea dell’agente e io sono convinto che in cuor suo Gigio non sia convinto della decisione presa. Raiola ha usato la sua influenza, e lui su Gigio è molto influente. Pensateci un attimo: un ragazzo di 18 anni e un procuratore importante con grande personalità. Come poteva finire? Mi aspettavo che Raiola comprendesse la nostra esigenza di andare in ritiro sereni. Se per mobbing intende aver fatto qualche telefonata di sollecito con Gigio e i suoi familiari, allora la risposta è semplice: mi pare del tutto normale che per un giocatore così importante ci si provi fino all’ultimo. E’ normale fargli sentire l’amore. Mino usa argomentazioni pretestuose. E se attacca Mirabelli, attacca tutto il Milan. La dichiarazione di guerra è la sua. La verità è che Raiola va contro Mirabelli perché vuole scavare un solco all’interno del Milan. Ma il giochino non funziona e non riesce. Non si sono presi perché Mirabelli non è uno che scende a compromessi. Fretta? Evidentemente abbiamo concetti temporali differenti”.

Fassone chiude dicendo che il Milan sarebbe pronto a risedersi al tavolo delle trattative per provare a convincere agente e calciatore: “Gigio lo amiamo tutti e abbiamo provato a trasferirgli il sentimento in ogni modo. Il Milan ancora oggi sarebbe pronto a riaccoglierlo a braccia aperte. Anche i tifosi più incavolati. Dico che se ricevessimo una telefonata in cui ci viene prospettata l’ipotesi di sedersi di nuovo per riparlarne, lo faremmo senza problemi. Raiola è stato molto netto, ma non escludo che le parti si riparlino e si rivedano. Ferma restando la legittimità di quanto ha deciso di fare Raiola, anche negli affari esiste un’etica, soprattutto nei confronti di un club che, con molto coraggio, ha fatto diventare grande un giocatore”.

Le minacce non esistono. Queste sono parole d’amore verso un ragazzo cresciuto con questi colori.
L’estate è ancora molto lunga. Facciamo vivere con serenità l’Europeo al ragazzo. Dopodiché si spera che Gigio apra gli occhi e che decida alla fine di risposare la causa rossonera.