Maradona nella sua città: “Sono napoletano da quando ho indossato la 10”


Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato. Questa sera a piazza Plebiscito verrà concessa la cittadinanza a Diego Maradona, davanti a circa 30mila persone.

Prima di questo giorno, però, le polemiche non sono mancate. Dalla mancata concessione dello stadio San Paolo fino al presunto compenso a Diego di 230mila euro.

Così, El Pibe de Oro in conferenza a villa D’Angelo, accompagnato da Alessandro Siani, oltre ad avere parole al miele nei confronti di Napoli, ha voluto mettere in chiaro tutte le questione legate all’evento.

Le prime parole, però, sono stati nei confronti del popolo napoletano: “Oggi sono cittadino di Napoli,la cittadinanza già l’avevo dal primo giorno che ho messo la maglia numero dieci del Napoli. La porto nel cuore da molto tempo. Non potevo mancare a questa festa. Solo ringrazio i miei compagni perche senza di loro non avremmo vinto. Questa cittadinanza è per me, per mio padre. E’ un giorno che non dimenticherò più”.

Dopodiché il dispiacere della mancata festa nel suo tempio, il San Paolo: “La gente vuol bene a Bruscolotti, a me. Mi è dispiaciuto molto non farlo lì. Tutti sappiamo che tutto quello che ha vinto il Napoli lo abbiamo vinto tutti, tutti insieme: Francini, Ferrara, Corradini”.

Una domanda sul Napoli non poteva certamente mancare: “Il Napoli ha perso. E’ il  momento giusto per Sarri, per Insigne, per Mertens per dimostrare che il Napoli senza quello squadrone e senza di me può vincere lo scudetto”.

Finalmente il chiarimento sul compenso e sulle polemiche intorno alla cittadinanza concessagli: “Giuro su mia madre che a me nessuno mi è venuto a parlare di soldi quando mi hanno detto della cittadinanza. Ho detto subito sì. Perchè parlare di soldi sempre? Perchè la società è malata. Io ho preso i miei soldi quando giocavo a calcio. Non adesso. Se vedo a quello che ha detto che ho preso 230 mila euro… “Ma io la cittadinanza me la sono guadagnata sul campo. La porto nel cuore da molto tempo, questo è un evento che già avevo sognato”. “Prima di guardare la casa di fronte, ognuno deve guardare casa propria. Ho fatto la vita che ho voluto fare, non mi importa di ciò che dicono”.

Infine, dopo i chiarimenti, arrivano le belle parole anche per capitan Hamsik:”Magari Hamsik battesse il mio record (allo slovHo acco mancano due gol, ndr). Ne faccia venti se questo aiuta a vincere il Napoli”.

Sarà di sicuro una grande festa, tra ricordi e risate, ma il popolo napoletano è diviso. In alcune zone della città sono comparsi diversi striscioni contro il Maradona Day.
Uno di questi striscioni recita:”5 luglio…non l’ha voluto la città…ma un sindaco a caccia di soldi e di pubblicità”.

La speranza è che andrà tutto bene sul piano della sicurezza. Un evento del genere, seppur accompagnato da polemiche, non può essere rovinato da niente e da nessuno.