Paganese, il nuovo allenatore Massimiliano Favo si presenta: “Alleno per trasmettere calcio”


Presso la sede di Via Filettine in Pagani, il nuovo tecnico della Paganese Massimiliano Favo si è presentato davanti agli organi di informazioni per illustrare i punti cardine del proprio modo di intendere il calcio. Allenatore di campo, grande lavoratore e tanta voglia di non lasciarsi sfuggire l’occasione più ghiotta di una carriera che lo vede finalmente protagonista in una delle piazze più prestigiose del calcio professionistico.

ORGANIZZAZIONE FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA PAGANESE “Sono stato subito contentissimo di poter sposare il progetto di questa società, radicata in Serie C da tantissimi anni e che fa dell’organizzazione il proprio fiore all’occhiello. Quando ho parlato con il presidente Trapani, il responsabile dell’area tecnica Bocchetti ed il direttore generale Raiola, mi ha subito colpito la consapevolezza del campionato che si va disputare, così come il grande attaccamento della proprietà a questi colori. Senza considerare preparazione e competenza che raramente si trovano al giorno d’oggi nelle società di calcio”

PRIORITÀ: PORTARE TUTTI FISICAMENTE ALLO STESSO LIVELLO “Ho diretto soltanto due allenamenti finora, per cui mi sembra prematuro dare un giudizio definitivo. Alla luce dell’ultima gara contro il Bisceglie e dopo colloqui fitti con tutto lo staff tecnico, credo che la priorità sia portare tutti i calciatori allo stesso livello dal punto di vista fisico. Abbiamo già iniziato a lavorare dal punto di vista tattico, affinché la squadra possa man mano iniziare ad assimilare le mie idee di calcio. Ovviamente non sarà facile. Ci vorrà del tempo, poiché non ho potuto lavorare durante il ritiro estivo, che ritengo fondamentale per iniziare a comprendere le caratteristiche tecniche ma soprattutto caratteriali di ogni singolo calciatore. Il campionato è già iniziato, per cui bisogna fare ancora più in fretta e scegliere il vestito tattico più consono ai ragazzi a nostra disposizione”

IN CERCA DI UN DIFENSORE CENTRALE “In accordo con la società, abbiamo individuato un difensore centrale come profilo indispensabile per dare qualità, sostanza e personalità alla squadra. Carini è arrivato da poco e deve crescere, il ’97 Meroni ha fatto una buona partita anche in rapporto alla carta d’identità e poi possiamo contare su tanti giovani di prospettiva. Il club si sta muovendo su tanti fronti, cercando soluzioni in grado di aumentare il peso specifico di questo organico. Credo molto in Fabinho, calciatore che se al top può fare la differenza in questa categoria”

MODULO SOGGETTO A DIVERSE INTERPRETAZIONI “Nel calcio il modulo è una rappresentazione dinamica, che sa evolversi variando continuamente nel corso della partita. La squadra è stata costruita per il 4-3-3, però poi ogni allenatore può interpretare gli schemi a seconda delle proprie idee di gioco, proponendo movimenti diversi rispetto ad altri tecnici. Prediligo giocare a calcio, perché se abbiamo noi il pallino del gioco mettiamo i nostri avversari in condizione di non pungere. Proveremo ad esprimere un calcio propositivo, senza timore ma soprattutto presunzione. Alla base di tutto c’è sempre l’equilibrio tattico, sia in fase di possesso che di non possesso palla”.

TEMPO E PAZIENZA “Ricordo le parole di Mourinho quando diceva che un problema tutto italiano è quello di volere tutto e subito. È bastato perdere la prima giornata di campionato, per far già suonare i primi campanelli d’allarme. Bisogna avere pazienza, si necessita di tempo, e qui a Pagani c’è una società che permette ai propri tecnici di lavorare senza eccessive pressioni sul breve termine. Ovviamente mi auguro che il processo di crescita sia molto veloce, ho visto nei ragazzi grande entusiasmo e predisposizione al lavoro, e per me è già un gran bel segnale”

ALLENARE PER TRASMETTERE CALCIO “Sono un allenatore a cui piace tanto lavorare sul campo. Ho fatto tanta Serie D, completando nel frattempo tutto il ciclo di studi da allenatore. Però il calcio per certi versi è strano, e devi essere bravo in numerosissimi aspetti per fare carriera. In quarta serie ho allenato in piazze importanti come Ancona, Taranto e Campobasso, subendo in alcuni casi esoneri a dir poco particolari. Ad esempio firmai per la Maceratese con la squadra penultima in classifica, per poi essere esonerato nonostante il 3° posto e play-off acquisiti, ufficialmente per aver preso 4 giornate di squalifica. Sono un grande lavoratore, faccio l’allenatore per trasmettere calcio piuttosto che per fare carriera, e probabilmente questa mia caratteristica ha affascinato il presidente Trapani al momento di fare la propria scelta. So che Pagani non è una piazza semplice, mi piacciono le sfide, e se da quando ho iniziato ad allenare non sono mai stato fermo neppure per una stagione, vorrà pur dire qualcosa”

NO AI CONTRATTI PLURIENNALI “A me non piacciano i contratti lunghi, e non credo che vincolarsi a una società per tanti anni sia la strada migliore da percorrere. A fine stagione se sarò stato bravo ci siederemo a tavolino per discutere sul futuro, altrimenti ci saluteremo da buoni amici. Ho voluto fortemente Pagani, e durante il colloquio con il presidente abbiamo parlato quasi esclusivamente di calcio, senza dare troppo peso all’aspetto economico”.

VERSO COSENZA “Il Cosenza è una squadra forte costruita con determinati crismi. Va benissimo esordire contro una squadra blasonata, e mi auguro che lo stadio sia pieno perché in questo modo potrò mettere alla prova la personalità dei calciatori più giovani. Spero inoltre che una settimana di lavoro in più possa migliorare la condizione di chi è arrivato negli ultimi giorni, trovandosi per forza di cose più indietro degli altri”.