Inquinamento Sarno: Quartieri Uniti presenta un esposto in Procura


Comunicato Stampa. “Dopo ormai numerose, disperate, richieste e segnalazioni destinate a tutti gli organi coinvolti nello storico problema del Sarno, abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, nel quale abbiamo denunciato i terribili effetti del fiume più inquinato d’Europa. Un vero e proprio dossier, trasmesso anche alla Regione Campania e al Sindaco di Castellammare di Stabia, nel quale abbiamo illustrato, con estrema precisione ciò che gli abitanti di alcune zone attraversate dal Sarno sono costretti a subire. In particolare, oltre che al generale problema dell’inquinamento e degli straripamenti, abbiamo segnalato i terribili effetti di questi ultimi nella zona di Fondo d’Orto, attraversata da un affluente per il quale da decenni non viene posta in essere un’opera di pulizia e di dragaggio, considerata anzi essenziale. Tale condizione ha generato un’ostruzione perenne, causa degli innumerevoli disagi che si verificano durante le piogge.
In occasione degli ultimi straripamenti dell’affluente del Sarno che attraversa il quartiere, infatti, numerose sono state le difficoltà provocate dagli effetti dirompenti dell’acqua, ricaduti su circa quaranta nuclei familiari e sull’intera popolazione residente nell’area. Nello specifico, così come per ogni simile avvenimento, per gli abitanti della zona è risultato impossibile lasciare le proprie abitazioni a causa della presenza di una enorme quantità di acqua (dai 40 ai 70 centimetri di altezza), che ha reso le strade impercorribili con qualsivoglia mezzo. In tali eventi, infatti, risulterebbe irrealizzabile con mezzi terrestri anche una eventuale attività di pronto soccorso, divenendo qualsiasi collegamento stradale l’equivalente di un corso d’acqua.
Pertanto, pur essendo ben note le condizioni dell’affluente e gli effetti che lo straripamento dello stesso genera, nonostante le innumerevoli richieste dei residenti della zona, sono ormai trascorsi diversi decenni dall’ultimo intervento di bonifica posto in essere dal Consorzio Di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno. Proprio a favore del citato Consorzio, i residenti delle aree interessate dal Sarno sono obbligati a versare periodicamente un contributo di bonifica, che dovrebbe essere destinato alla manutenzione e alla gestione delle opere pubbliche di bonifica. Constatando, quindi, la palese inesistenza di qualsivoglia opera di bonifica, appare lecito interrogarsi sula destinazione di tale tributo, nonché sul “beneficio che ogni immobile trae dalle opere e dell’attività del Consorzio di bonifica”, così come “pubblicizzato” dal citato ente.

Abbiamo ritenuto doveroso, inoltre, trasmettere l’esposto anche all’Avvocato Antonio Pannullo, Sindaco della città, in quanto già a conoscenza della problematica che affligge il quartiere di Fondo d’Orto. Lo stesso Pannullo, infatti, a seguito degli straripamenti del mese di gennaio, effettuò un sopralluogo nell’area interessata e dinanzi agli abitanti del quartiere promise il suo impegno per la risoluzione della problematica. La presenza del Sindaco è stata anche documentata nei rapporti della Protezione Civile – Reparto Operativo Soccorso Stabia, la cui opera è divenuta essenziale per l’intero quartiere e degna di un’immensa gratitudine da parte del nostro Comitato. Pertanto, a mesi di distanza da quell’incontro, la promessa non si è mai concretizzata e le condizioni del Sarno e dei suoi affluenti risultano immutate.

Data l’imminenza della stagione invernale e considerato il totale disinteresse di tutti gli organi interessati, l’esposto alla Procura della Repubblica è stato ritenuto l’unica strada per giungere ad una soluzione che possa scongiurare il verificarsi di ulteriori allagamenti e disagi. Confidando nell’interessamento della magistratura e nell’attivazione di tutti gli organi coinvolti, auspichiamo, pertanto, un celere ed efficace intervento, perché anche Fondo d’Orto possa essere considerato parte di Castellammare e affinché il fiume più inquinato d’Europa interrompa per sempre i suoi catastrofici effetti.”

28 settembre 2017