Otto domande. A tu per tu con la scrittrice Amelia Memoli


Siamo a Sant’Antonio Abate, un comune in provincia di Napoli, qui c’è Amelia Memoli, una giovane 20enne solare, piena di vita, creatività. Studia Scienze della Comunicazione ed è ufficialmente al suo primo libro pubblicato. “Era un semplice pomeriggio di primavera”, un racconto di due giovani innamorati in cui si intrecciano, lungo il loro cammino, il passato e il futuro. Una storia non banale, non come le altre. Domenica 24 settembre alle ore 17:00 presso il teatro del centro parrocchiale “Santa Maria Rosa Nova” presenterà al pubblico il suo racconto. Intanto andiamo a conoscerla in otto risposte.

Ciao Amelia, cominciamo. “Era un semplice pomeriggio di primavera” è il tuo primo lavoro come scrittrice?
Ciao Emilio! Si, “Era un semplice pomeriggio di primavera” è il mio primo lavoro come scrittrice. Sono molto contenta di come sta andando proprio perché è “la mia prima volta”.

L’idea di scrivere un libro come è nata?
In realtà l’idea di scrivere un libro l’ho sempre avuta ma non c’è mai stato prima d’ora il “bisogno”. Per me scrivere è stato un bisogno per sfogarmi ma soprattutto per lanciare dei messaggi alle persone. Spero siano arrivati e che arriveranno ancora.

Quanto tempo hai impiegato e che difficoltà hai incontrato?
Devo dire che per scriverlo non ho impegnato proprio tanto tempo, circa 2 mesi. Di difficoltà devo essere sincera, non ne ho incontrate molto perché per me è un libro molto sentito quindi è stato sempre buttare giù le righe. Forse l’unica difficoltà è mantenere un filo logico per tutto il romanzo.

Si parla d’amore e di problemi relazionali odierni? Che storia è?
Nel libro si parla d’amore, d’amicizia e dei rapporti familiari. In parte è piaciuto molto proprio per questo. Tante persone si sono potute riconoscere nella storia perché sono “problematiche” moderne e odierne.

Cosa  pensi dell’ amore?
Nell’amore ci credo molto. Però allo stesso tempo credo che sia molto raro. Io spero di trovare questa “fortuna”. L’amore ti deve migliorare.

Ti senti un po’ Ludovica?
In alcune cose, si , mi sento molto Ludovica. In altre invece non proprio, agirei in modo diverso.
Se Amelia incontrasse il Riccardo del libro cosa farebbe?
Bella domanda questa. Penso che se incontrassi il Riccardo del libro, sicuramente lo vorrei conoscere ma con la mia consapevolezza, non quella di Ludovica.

Progetti per il futuro?

Ho tanti progetti per il futuro. Principalmente voglio laurearmi nella facoltà che ho scelto ovvero scienze della comunicazione. Poi magari se tutto andrà bene mi piacerebbe sicuramente continuare su questa strada della scrittura. Mi piacere sognare ma allo stesso tempo voglio rimanere con i piedi per terra.

Emilio D’Averio

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