Benevento, squalifica Lucioni. Il capitano ascoltato dall’antidoping


La notizia della squalifica di Fabio Lucioni, lo scorso 22 settembre, ha destabilizzato l’intero ambiente Sannita. Dopo il match perso contro il Torino, il capitano del Benevento è stato sottoposto alle visite antidoping, risultando positivo al clostebol, un anabolizzante. Il difensore si è recato oggi a Roma, dove, negli uffici della Nado Italia, ha raccontato la sua verità, dichiarando l’uso di un farmaco, prescritto dai medici sociali del club giallorosso, per cicatrizzare un’abbrasione.

Intercettato ai microfoni di Sky, il classe ’87 si è detto “molto tranquillo sulla vicenda”. Lucioni ha ringraziato la società di appartenenza per il sostegno concesso: “Ringrazio la società che mi sta dando supporto morale e mi sta mettendo a disposizione tutto quello che è in loro potere. Mi auguro che tutto si risolva nel più breve tempo possibile perchè non vedo l’ora di tornare in campo per dare una mano alla squadra che in questo momento ne ha bisogno”. Qualora la squalifica fosse confermata, l’ex Reggina rischierebbe sino a quattro anni di stop. Anche il legale del difensore, Saverio Sticchi Damiani, si è detto tranquillo sull’accaduto: “Stiamo parlando di una applicazione di uno spray cicatrizzante per una escoriazione leggera alla gamba avvenuta direttamente dal medico della società. Noi siamo sereni, già il calciatore sta subendo una sospensione cautelare di 60 giorni ed è un danno. Speriamo non si vada oltre”.

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