Graziano Cecchini colpisce ancora: la Fontana di Trevi si colora di rosso


Graziano Cecchini, artista neofuturista, è tornato all’azione dopo 10 anni. Infatti ha colorato nuovamente di rosso, dopo l’episodio del 19 Ottobre 2007, le acque della Fontana di Trevi, in segno di protesta. Fra lo stupore dei turisti e l’indignazione di alcuni romani questo gesto non è passato inosservato. Questo pomeriggio l’artista ha infatti versato nell’acqua della pittura rossa da un ingresso laterale della fontana. Le foto hanno fatto un giro del web, facendo “cattiva pubblicità” a Roma.

La preoccupazione dei politici riguarda non solo il nome della capitale italiana ma soprattutto i danni che la vernice ha causato al monumento, simbolo internazionale della città. Tuttavia i restauratori sono arrivati prontamente per salvaguardare la fontana, dopo che è stata svuotata completamente.

Graziano Cecchini in un lungo post su facebook ha spiegato le motivazioni del suo gesto, considerato come atto di ribellione contro il degrado in cui è caduta la Caput Mundi. Di seguito la comunicazione ufficiale:

“10 anni sono passati dalla prima Fontana di Trevi e in 10 anni poche cose sono cambiate, molte delle quali in peggio.
Io ho sempre creduto nelle forme di arte che emozionano e comunicano stupore, sentimento, reazione. Oggi Roma ha bisogno di reagire, di svegliarsi da questo falso torpore e gridare “NON CI STO PIU’!”.
Roma è sempre stata lo specchio del Paese e oggi Roma è spenta, addormentata in mezzo alla sua sporcizia e la sua corruzione… ci si abitua a tutto ed è quello che vogliono: farci assuefare poco a poco al peggio, per non farci più ascoltare il rumore delle proteste di chi non ha voce.
Un anno fa assistevamo alle promesse dei politici alle zone terremotate, oggi nessuno risponde alle popolazioni in difficoltà.
Non possiamo rimanere in silenzio, io non potevo rimanere in silenzio.
A 10 anni di distanza ripeto la mia performance per tentare di scuotere gli animi, accetto il rischio di alzare la voce io per tutti coloro che pensano che “non serve più”, “non serve a nulla”.
Fontana di Trevi torna a tingersi di rosso – in piena e assoluta sicurezza del monumento – per gridare che Roma non è morta, che è viva e che è pronta a tornare ad essere la Capitale dell’Arte, della Vita, della Rinascita.
In 10 anni l’immagine di Fontana di Trevi con le acque dipinte di rosso ha fatto il giro del mondo, ha fatto discutere e, sorpassata l’idea del “vandalismo”, è stata finalmente compresa la forza del messaggio che univa – e unisce – Arte, Comunicazione e Azione Sociale.
Pacta servanda sunt”