ll Natale di Napoli: buon compleanno D10S


Il Napoli sta nuovamente vivendo lo splendore ed i fasti di un tempo, quando i nomi sulle maglie ancora non c’erano e quando la numero 10 era sulle spalle del calciatore più forte della storia del calcio, Diego Armando Maradona. In questo giorno, 57 anni fa, nel barrio di Villa Fiorito, nasceva colui che sarebbe diventato il beniamino dei Napoletani, e che oggi, a distanza di trent’anni, il suo nome caldeggia ancora sulle labbra di ogni tifoso della squadra, anche di coloro che hanno potuto ammirarlo solo in videocassetta. Il Pibe de Oro per i sostenitori azzurri resta un pezzo di storia indimenticabile.

Non bastano infatti oggi le candide gesta di Dries Mertens e compagni a stemperare gli animi dei sostenitori azzurri, che con entusiasmo apprezzano, ma i gloriosi anni dei titoli in bacheca difficilmente li rimuoveranno dalle menti. Eh si, perché con l’arrivo di Diego al San Paolo, il 5 luglio 1984, seguirono diversi trofei che arricchirono il, fino ad allora, semi vuoto palmares partenopeo. Due scudetti, due coppe Italia, una coppa Uefa e una supercoppa italiana sono frutto del lavoro dei sette, meravigliosi, anni di Maradona al San Paolo. Sia chiaro, il Napoli poteva annoverare tra le sue fila campioni del calibro di Careca, Giordano, Bagni, De Napoli, Alemao e altri, ma Maradona era di più. Il giocatore dotato di estro, fantasia e tecnica superiore al normale. Era pura magia. Quella magia che ha fatto innamorare i Napoletani, che accorrevano in massa allo stadio per vederlo in azione e godere delle sue gesta, nascenti a volte dal nulla, regalando gol inimmaginabili come una punizione magistrale contro la Juventus (per info chiedere a Tacconi) o un gol ad occhi chiusi contro la Lazio. Diego veniva eletto come campione del popolo. Colui che ha osato sfidare i grandi poteri del calcio italiano di Juventus, Milan ed Inter, scucendo dalle loro casacche molteplici trofei. Colui che ha garbatamente rifilato un secco due di picche all’Avvocato Agnelli, che tanto avrebbe voluto portarlo sotto la Mole. Maradona era questo. Uno vero, che del calore di Napoli si sentiva figlio e che a malincuore lasciò. Diego è Napoli. Napoli è Diego. Buon compleanno Genio.

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