Torre del Greco. Orsino, il piromane del Vesuvio, chiede sconto di pena


Torre del Greco. Fu arrestato per aver incendiato circa 10mila metri quadrati del Parco Nazionale del Vesuvio. Dopo la richiesta di giudizio immediato ha scelto il rito abbreviato. Leonardo Orsino, 24enne di Torre del Greco, appiccò il fuoco nella pineta adiacente la sua abitazione. Fu arrestato pochi giorni dopo grazie ad una velocissima indagine condotta dai carabinieri di Torre del Greco. Il giovane comparirà davanti al giudice oplontino per le udienze preliminari. Nonostante il tentativo di depistaggio si arrivò alla sua identificazione grazie ad alcune intercettazioni telefoniche nelle quali alcuni parenti, involontariamente, parlavano della sua responsabilità. Leonardo Orsino ha sempre negato ogni addebito sull’incendio che divampò la sera tra il 3 e il 14 luglio, ma secondo gli inquirenti quella sera fu proprio lui ad appiccare quel focolaio con un accendino. Tant’è che la mamma avvisò il marito, fuori per lavoro: “Enzo stiamo prendendo fuoco nella casa nostra è quello s… di tuo figlio”. A far chiudere definitivamente il cerchio, intorno al ragazzo, garzone di un macellaio, la testimonianza di un ex amministratore comunale di Torre del Greco, che nella sera tra il 13 e 14 luglio avrebbe avuto modo di vedere e sentire Orsino che, in un per depistare le indagini, avrebbe indicato ai vigili urbani di Torre del Greco di seguire un giovane a bordo di un Liberty Piaggio, sostenendo fosse l’autore degli incendi. Orsino comparirà a gennaio davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, Antonio Fiorentino. L’imputato si trova in carcere dall’estate scorsa quando fu arrestato su richiesta del Gip Giovanni De Angelis. Il Tribunale del Riesame rigettò la richiesta di scarcerazione, confermando la misura imposta dal Gip oplontino.
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