Dalla figuraccia in Svezia ai possibili scenari post San Siro: priorità Mondiale e dimissioni di chi comanda


La figuraccia alla “Friends Arena” di pochi giorni fa è ancora negli occhi di tutti gli italiani, increduli nel vedere una nazionale tanto gloriosa cadere sotto i colpi della Svezia, squadra mediocre ma che è riuscita a mettere in diffoltà l’Italia, segnando il gol vittoria da uno schema su rimessa laterale, clamorosamente imbarazzante.
Nulla di buono da quella partita, ma probabilmente nulla di buono da prendere in questi ultimi mesi. Ventura non è l’unico colpevole, è chiaro, in campo ci vanno i calciatori, e con gente valutata oltre i 100 milioni di euro che non riesce a sovrastare una selezione composta da “lottatori” e non da giocatori,e allora più di qualche problema c’è. Belotti, Immobile, Verratti, Insigne, Candreva, tutti grandi calciatori con il proprio club di appartenza ma da un pò di tempo a questa parte non appena indossano la maglia azzurra diventano brutte copie dei “campioni” che sono.
Giampiero Ventura ha l’unico problema (e non da poco) di non saper gestire un gruppo, di non essere un motivatore, perché dal punto di vista tattico e tecnico non è un allenatore scarso, e lo dimostrano i risultati ottenuti nel campionato italiano con squadre di medio-basso livello come Torino e Bari.
Ma, se in parte è colpa di chi scende in campo e in parte di chi li schiera, le resposabilità maggiori sono di chi comanda il tutto: il “grande” presidente Carlo Tavecchio. Scegliere Ventura lo scorso anno comportava determinati problemi, e non valutare le conseguenze di questi problemi è da incompetenti.
Ventura è un allenatore solo ed esclusivamente di club e non da nazionale, un pò lo stesso problema che aveva Antonio Conte, ma con una piccola grande differenza: l’ex allenatore della Juventus compensava con una grinta e una voglia di vincere, sempre e comunque, che Ventura non ha mai palesato.
Cambiare anche in caso di qualificazione in Russia deve essere la soluzione necessaria per poter garantire ad una squadra e ad una Nazione quella serenità giusta per affrontare una competizione come un Mondiale.
Il buon Tavecchio una dichiarazione giusta l’ha fatta poco tempo fa: “Non andare al Mondiale sarebbe una catastrofe”. Ha ragione, e nel caso di debacle a San Siro, la premiata ditta Ventura-Tavecchio dovranno presentare senza se e senza ma le dimissioni, insieme.