Messi, la Playstation, il legame con sua figlia e il ritorno nel calcio che conta: “El Siete” rossonero visto da più vicino


Dribbling, energia, tocchi magistrali e fiuto per i goal così Cosimo Chiricò è riuscito a stregare e conquistare il popolo rossonero.
Arrivato a gennaio 2016, lo scorso anno è stato uno dei protagonisti del Foggia di Giovanni Stroppa, riuscendo ad ottenere la promozione in Serie B al termine della stagione 2016-2017.
Nonostante l’avvio discontinuo dei pugliesi, Mino Chiricò sa come stupire: basta guardare il goal fantastico di domenica contro l’Ascoli, sua ex squadra. Il primo in Serie B con la maglia rossonera lo ha segnato contro il Carpi, altro capolavoro, e lo ha dedicato a sua figlia Giorgia che ha compiuto 4 anni ad ottobre, proprio nello stesso mese del papà. Tra i due c’è un legame profondo, e lo testimonia anche il nome della figlia tatuato sulla mano di Mino, che appena può, cerca di raggiungerla a Brindisi. Ed è proprio lì casa per lui, seppur a Foggia si sia ambientato benissimo sin dall’inizio.
Ha da subito legato con i compagni di squadra, soprattutto con Antonio Vacca, con il quale condivide la passione delle canzoni neomelodiche, Alberto Gerbo, il suo compagno di ritiro, e Matteo Rubin, insieme complici di tanti scherzi.
Ma il brindisino la scorsa settimana è stato anche al centro dell’attenzione per un diverbio abbastanza acceso con Fabio Mazzeo, durante l’intervallo di Foggia-Cremonese. Da chiarire c’è ben poco perchè i due attaccanti rossoneri hanno un buon rapporto, sono molto amici e da quest’anno anche vicini di casa.
E se il suo amico fa sognare Foggia a suon di gol, c’è un altro mancino mica male, che a Chiricò piace eccome: è Lionel Messi, il suo idolo. Un folletto blaugrana e uno in rossonero. Anche se poi alla playstation prende il Real perché il cugino Claudio non gli lascia scelta e ruba sempre Messi e il Barça. Tanto bravo in campo ma con il joystick… contro Claudio non ha possibilità e finisce sempre col perdere.
“El siete” rossonero preferisce di sicuro un vero pallone tra i piedi, una passione che insegue da quando aveva 9 anni e già da allora era il più forte tra tutti i suoi coetanei. È stato un “maestro” in particolare, il signor Montesardi, ad insegnargli molto sia nel calcio che nella vita. Chiricò ha dimostrato la sua bravura, e a 18 anni si allontanò per la prima volta da casa per iniziare un’avventura in Serie D, con il Lamezia.
Con il Latina ha avuto la sua prima esperienza in Serie B, ma non è stato tanto fortunato. Il Foggia invece, l’ha reso protagonista e l’ha rilanciato nel calcio che conta. Con questo ritorno nella serie cadetta “El siete” rossonero, soprannome suggerito da Claudio, ha voglia di mettersi in mostra e giocarsi bene le possibilità che il mister Stroppa concede. Poter ambire a qualcosa di più alto: è questo quello che Chiricò ha intenzione di fare insieme a tutti i suoi compagni di squadra, magari iniziando a far punti per poter scalare sempre di più questa classifica strana ma sorprendente.

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