Napoli, caso morti da amianto Atitech: imputati assolti con formula piena


L’accusa di omicidio colposo rivolta a 15 persone, tra medici e dirigenti in servizio all’Atitech, per la morte di due operai napoletani, a causa di mesotelioma pleurico da amianto, si è conclusa con un’assoluzione, perché “il fatto non sussiste”. I due, morti all’inizio degli anni 2000, lavoravano nello stabilimento Ati a Capodichino, a stretto contatto con l’amianto.

Secondo l’accusa, il decesso di Aldo Converso e Pasquale Quattromani, sarebbe avvenuto a causa dell’inosservanza di regole di diligenza e dalla violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni.
Il giudice ha però assolto dalle accuse gli ex amministratori delegati dell’azienda Mario Franchi, Claudio Carli, Franco Colagrande, Pasquale Intontì, Gaetano Galia, Mario Rosso, Ugo Cucciniello ed Ernesto Santelia, degli ex direttori generali Vincenzo Fortunato, Gennaro Di Capua, dei medici Alberto Testa, Michelangelo Vitagliano e Maurizio Balestrieri e gli ex responsabili della sicurezza Salvatore Perna e Francesco Vitagliano.