Benevento, Vigorito: “Dopo questo punto le altre squadre sono avvisate”


È finalmente arrivato il primo punto in serie A per il Benevento, grazie al pareggio maturato nei minuti di recupero del match casalingo contro il Milan. La squadra Sannita era in svantaggio per 2-1, ma sugli sviluppi di una punizione dalla sinistra, arriva il guizzo dell’uomo che non ti aspetti: Brignoli, il portiere della compagine giallorossa. A fine gara, i calciatori della formazione di casa hanno festeggiato assieme ai propri sostenitori, felici del risultato guadagnato. Felice lo è anche il patron delle Streghe, Oreste Vigorito, che ha mostrato la sua soddisfazione davanti ai microfoni di Radio Uno: “Dire di no sarebbe dire una bugia. Io penso che per eliminare quella specie di magia che c’era sul nostro stadio doveva arrivare un’altra magia. Abbiamo perso tante partite al 94′, una volta tanto abbiamo fatto il contrario e siamo contenti che questa partita possa entrare a far parte la storia del calcio. E’ vero, stava nevicando a Napoli mentre conquistavamo il primo punto. Sono superstizioni. Si sono concatenate tante cose che ci hanno portato a un risultato che sarà la base dove cercheremo di costruire i nostri prossimi risultati. Non abbiamo mai smesso di credere alla salvezza, altrimenti non avremmo adottato misure particolari come il ritiro o l’esonero. Noi siamo il Benevento che non aveva mai visto la Serie A in 90 anni, perché non dovremmo crederci? Ci credono anche i nostri tifosi, che sono stati fuori da questi palcoscenici per anni e ora invece possono calcarli in giro per l’Italia. Ho detto più volte che il calcio per me e la mia famiglia, è soprattutto partecipazione sociale, stare insieme alla gente. Farlo attraverso il calcio vuol dire stare un po’ con i piedi per terra in un mondo che spesso non è così. Io ieri mi sentivo leggero. Io ho immaginato mio fratello, tifoso del Milan, che sorridesse nel momento in cui segnavamo quel gol. Non so come andrà a finire il campionato, ma alla fine di questo ciclo di quattro partite, capirò meglio quale impresa potremo fare. Noi siamo una famiglia e un popolo che non molla e ci proveremo, proveremo a fare questo altro record: salvezza dopo quattordici sconfitte. Potremmo stare tranquillamente stare nel gruppo di coloro che hanno 9-12 punti. Per demeriti nostri non ci siamo, ma anche per sfortuna, visto che abbiamo perso tante partite nel finale. Non ci siamo mai arresi. Forse valeva la pena aspettare 14 partite per vivere un’emozione come quella. I tifosi esultavano come la vittoria di un campionato. Non ci credevano perché è una favola di un ragazzo costretto a piegare la schiena troppe volte nelle domeniche precedenti. Devo dire che l’emozione che ho provato anche io, dopo 12 anni di presidenza, è unico. Non ho mai discusso i premi salvezza o promozione con i miei giocatori. Ho sempre avuto ragazzi che hanno avuto fiducia nel presidente. Ho sempre riconosciuto degli omaggi nel momento della vittoria, ma mai premi previsti dai contratti. Se facessero altri questo discorso anche il calcio potrebbe cambiare. Mi ha impressionato il Napoli, che l’ho affrontato nel momento migliore, e i giocatori mi hanno detto che non li vedevano nemmeno quando avevano la palla tra i piedi. La Juve invece è la più pragmatica, che ci ha punito dopo averci fatto sognare. Sono le squadre più forti del campionato. Brignoli ha avuto la grande gioia di partecipare alla felicità collettiva. Il miglior premio è il sorriso della gente”.

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