Baby gang. Parla Gaetano, il 14enne di Melito: “L’indifferenza dei passanti mi ha fatto più male dei calci”


Baby gang, parla Gaetano il 14enne di Melito ferito a colpi di calci e pugni alla stazione della Metro di Chiaiano, circa due settimane fa mentre usciva con i suoi cugini per raggiungere degli amici. Per quell’aggressione Gaetano ha subito l’asportazione della milza e si trova ancora ricoverato nell’ospedale San Giuliano di Giugliano. “L’indifferenza mi ha ferito piu’ dei pugni, tante persone hanno visto ma nessuno si e’ avvicinato. Sono stato aggredito, malmenato, e comunque i ricordi sono vaghi. Tanti piccoli frammenti che si accavallano. Ma di questa disavventura oggi mi porto dietro non tanto l’aggressione, quanto il fatto che c’erano tante persone, in quel momento, eppure nessuno ha avuto il coraggio di avvicinarsi e fare qualcosa”. Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, lo studente quindicenne Gaetano. In merito al corteo di 4mila studenti, “non so proprio come ringraziarli. Apprezzo tutto l’affetto che mi stanno dando, il coraggio che mi stanno trasmettendo”, dice Gaetano. “Ringrazio anche Arturo (il ragazzo di 17 anni ferito a coltellate il 18 dicembre nel centro di Napoli, ndr). E’ venuto qui e mi ha dato tantissimo appoggio. E ringrazio tutte le persone che si sono fatte vive. I miei genitori, i miei cugini, i miei amici che sono venuti a darmi conforto in ospedale, i rappresentanti e anche le forze dell’ordine”. Il giovane spiega di avere fiducia nella giustizia. “Spero molto che facciano qualcosa e che qualcosa si smuova dopo quanto accaduto. Lo spero davvero”. Su cosa fara’ quando sara’ grande, “ora come ora non lo so, spero qualcosa di buono e di utile per la società”. Per quell’aggressione nei giorni scorsi , grazie alle indagini della polizia, sono stati denunciati due minori, uno di Chiaiano e uno di Marano. Nella baby gang che ha aggredito ci sarebbero anche i figli di alcuni pregiudicati legati alla camorra dei quartieri a Nord di napoli. Le indagini continuano per risalire agli altri responsabili.

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