Napoli, i rifiuti coloriti e “colorati” in sede di mercato: da Rossi a Bianchi, passando per Verdi


Simone Verdi ha rifiutato definitivamente il trasferimento a Napoli questa mattina, optando per il prosieguo della stagione al Bologna. Sfuma quindi al fotofinish una trattativa che avrebbe potuto essere la più importante della serie A in questa sessione di mercato. Eppure, sarà solo un caso, ma probabilmente era un qualcosa di destinato ad andare così. Proviamo a spiegare: correva l’anno 1979, estate torrida, le spiagge di Rimini e Riccione si pullulano di ragazze e ragazzi da ogni parte del globo e chi invece, nei salotti del calciomercato (senza aria condizionata), tratta, contratta e stringe accordi. E tra quelle stanze d’albergo, a parlare con i dirigenti del Lanerossi Vicenza del presidente Farina c’è Giorgio Vitali, direttore sportivo del Napoli il quale, piuttosto che viversi delle fantastiche giornate in costume con la famiglia, è costretto alla giacca e la cravatta a parlare di Paolo Rossi. Si, proprio il famoso attaccante dell’Italia vincitrice del Mondiale in Spagna del 1982, che interrompe la trattativa proprio quando tutto era fatto, optando per il meno gettonato Perugia. Non osiamo immaginare come apprese la notizia il ds Vitali, il quale avrebbe preferito un volto rosso da abbronzatura…piuttosto che di incazzatura! Poco male, passerà qualche anno e approderà in Azzurro Diego Armando Maradona: basta questo nome, senza dilungarci. Circa vent’anni più tardi, il Napoli, superate le difficoltà del fallimento, con la squadra che torna in massima serie, Aurelio De Laurentiis, insieme al dg Pierpaolo Marino, sono alla ricerca di un bomber: l’oculata ricerca porta al nome di Rolando Bianchi, attaccante che ha ben figurato nella precedente stagione con la casacca della Reggina. Gli uomini mercato del club partenopeo sono fiduciosi e portano avanti la trattativa, convinti di una fumata bianca a stretto giro di posta, ma vengono presi in contro tempo quando il centravanti si tira indietro proprio al momento clou, preferendo le lusinghe inglesi del Manchester City, il quale lo scaricherà solo sei mesi dopo. Terminata l’esperienza oltremanica, la punta girovagherà tra serie A e B con le maglie di Lazio, Torino, Bologna, ma senza trovare più una carriera ricca di trofei. Rifacendo due calcoli: ma i rifiuti di Rossi, Bianchi, Verdi (colori della bandiera italiana) che siano di buon auspicio? Che il tricolore si componga a fine campionato? Magari proprio sulle maglie Azzurre…

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