Guerra tra clan a Scampia: 8 arresti


Individuati mandanti e autori di omicidi di camorra durante la faida di Scampia del 2012. I carabinieri a Napoli hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip partenopeo a carico di 8 persone accusate a vario titolo di reati aggravati da finalita’ mafiose che vanno da omicidi a lesioni personali aggravate e alla detenzione e porto illegale di armi e munizioni e bombe a mano. Il provvedimento riguarda il boss Arcangelo Abbinante, e figure di spicco quali Salvatore Baldassarre, Ciro Barretta, Antonio Bastone, Raffaele Mincione, Giuseppe Montanera, Pietro Polverino e Anna Ursillo. Ricostruiti alcuni agguati che caratterizzarono la faida tra il gruppo della Vanella Grassi e il cartello degli Abete-Abbinante-Notturno, entrambi attivi nella gestione delle piazze di spaccio di Scampia. Terreno di scontro, il predominio sul lotto G, un insediamento di edilizia popolare all’epoca sotto il controllo della Vanella Grassi. La faida e’ stata segnata da 27 omicidi. Due quelli chiariti dall’indagine dell’Arma. Il primo e’ quello di Rosario Tripicchio, il 5 gennaio 2012 a Giugliano, nel Napoletano. L’uomo era stato luogotenente di Antonio Bastone e si era successivamente ‘girato’. Bastone avrebbe quindi persuaso Arcangelo Abbinante a ucciderlo per vendicarsi del fatto che durante la sua detenzione lo aveva esautorato dalla gestione degli affari. I sicari (secondo gli inquirenti, lo stesso Abbinnate e Salvatore Baldassarre) venuti a conoscenza della casa nella quale si era nascosto Tripicchio e si appostarono all’esterno, uccidendolo a colpi d’arma da fuoco mentre saliva su una vettura. L’altro omicidio e’ quello di Roberto Ursillo, parente e affiliato di Antonio Bastone, ucciso a Chiaiano, quartiere Nord di Napoli il 17 settembre 2012 da un commando della Vanella Grassi. E’ emerso che la sua morte fu decisa dai componenti del lotto G, in particolare dal reggente Ciro Barretta, per dare una risposta armata al clan rivale. I killer lo seguirono nel traffico mentre era alla guida di una vettura e dopo averlo affiancato lo crivellarono di colpi. Pochi giorni dopo, il 22 settembre 2012, gli Abete Abbinante Notturno pianificarono l’omicidio di Ciro Barretta, colui dopo avere cacciato Bastone e aveva preso il controllo del lotto G. L’omicidio sarebbe stato chiesto da Bastone ad Arcangelo Abbinante e Giuseppe Montanera. I due lo avrebbero organizzato anche per riconquistare la lucrosa piazza di spaccio e dare un segnale di forza alla Vanella Grassi. Il commando era composto, sostiene l’accusa, da Abbinante, Montanera e Salvatore Baldassarre, che attesero il via libera di Anna Ursillo, madre di Bastone con casa in uno dei complessi del lotto G. La donna appostata al balcone doveva fare da specchiettista. Il commando ebbe il via con un sms dalla Ursillo. I killer erano armati di pistole e di un fucile mitragliatore kalashnikov. Abbinante era camuffato con una parrucca da donna ed entro’ nel Lotto G senza essere riconosciuto fino a fermarsi vicino all’obiettivo. Barretta intui’ cosa gli stava succedendo e si diede alla fuga. Lo salvo’ l’inceppamento del kalashnikov, che gli permise di guadagnare metri preziosi e salvarsi, nonostante i colpi sparati contro di lui. Fatta luce anche su inquietanti episodi, come il lancio di alcune bombe a mano da parte degli Abete Abbinante Notturno il 15 dicembre 2012. La prima fu lanciata in un cortile delle Case celesti, un insediamento popolare al confine con Secondigliano, e non esplose per un malfunzionamento; la seconda bomba a mano venne lanciata poco dopo nel cortile del Lotto G e il suo scoppio provoco’ il ferimento di 2 minorenni ed il danneggiamento di 9 auto. Il clan voleva mostrare in maniera plateale agli avversari, e soprattutto a Barretta, la sua forza e superiorita’ militare. Ma il lancio della bomba in pieno pomeriggio aveva sfiorato la strage invece fece calare gli appoggi tra la gente di Scampia, contribuendo alla sua sconfitta.

,