I simboli Bobo e Ronnie, i guantoni dopo gli scarpini e il feeling con Foggia: le monde fantastique di Mathieu Duhamel


Carpe Diem, la sua filosofia di vita e forse anche la più azzeccata per introdurre Mathieu Duhamel… Da Rouen a Quevilly, 11 maglie diverse tutte in blue prima di passare al rosso e nero. Diversi club italiani e francesi erano interessati al classe ‘84, ma è stato proprio il progetto del Foggia ad averlo colpito. E allora Mathieu si è detto: “Alla mia età, perché non provare?”. Esattamente così, Carpe Diem… cogli l’attimo e non solo. L’attaccante francese ha deciso di cogliere l’occasione Luca Nember, presentatasi proprio a Parigi il 15 gennaio insieme al patron Fedele Sannella. Un progetto ambizioso, interessante, che l’ha spinto in questa sua prima avventura all’estero. L’Italia, un paese dal quale è sempre stato attratto, un nuovo campionato, una nuova cultura… inutile dire che a Foggia è stato accolto nel migliore dei modi. Sin da subito si è inserito nel gruppo di Giovanni Stroppa, instaurando buoni rapporti con tutti i compagni ma in particolare con Ramè che lo aiuta con la lingua. Tanti i messaggi di benvenuto dei tifosi rossoneri che Mathieu ha deciso di ringraziare segnando il primo dei due goal contro il Palermo. Ed è proprio così che è improvvisamente scoppiata la Duhamel-mania: ma anche se si parla tanto di lui sui social, in realtà si conosce ben poco. Il nuovo numero 10 rossonero ha dovuto fare immediatamente i bagagli, lasciando la famiglia che, ben presto, lo raggiungerà qui a Foggia. Se si chiede cosa più gli manca della Francia, oltre al Poulet à la Normande, tipico piatto della sua terra, il pensiero va direttamente alla moglie e ai due figli. I loro nomi? Tatuati sul suo petto. Il maschietto, l’ultimo arrivato, a solo un anno e mezzo segue già le orme del padre e spesso è proprio con lui che si diverte a tirare qualche pallone. Così piccolo ma già così tenace, proprio come Mathieu che in questo caso direbbe “tel père, tel fils”. Anche lui praticamente nato con la palla tra i piedi, iniziò a giocare nel US Quevilly a soli 6 anni. Ronaldo, Bobo Vieri.. il piccolo attaccante francese del Quevilly non ha sbagliato a prendere esempio da loro e dal secondo forse anche lo stesso numero di maglie indossate in carriera.
Amante della musica hip hop, rap e R&B, nel tempo libero si leva gli scarpini e indossa i guantoni da boxe. Uno, due secco contro il saccone. Una sorta di Rocky Balboa con l’accento di Gerard Depardieu, il cui “Mickey” si chiama Giovanni Stroppa che lo sta aiutando ad entrare in perfetta forma partita dopo partita, concedendogli gli ultimi venti minuti. Un pò come successo a Palermo, quando ha colpito verso il gong, approfittando di un avversario che barcollava dopo l’espulsione di Coronado. Prima Duhamel, poi Kragl e i rosanero vanno ko sotto i colpi di una strana accoppiata franco-tedesca. E adesso è arrivato il momento di vederlo titolare, questa sera contro il Novara. Occasione che il francese tenterà di sfruttare al massimo, per dimostrare di essere un attaccante vero. Anche dalla prima campana!

Foto Foggia Calcio

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