Inter, Spalletti: “Icardi non convocato. Pastore? Non ne ho mai parlato”


Tatticamente e tecnicamente non avere Icardi che cosa può comportare? – “Viene a mancare il capocannoniere della Serie A. Il più forte di tutto. Ci sarà comunque un sostituto che sa palleggiare di più, Eder, che può orchestrare meglio la squadra. In questi momenti ci si accorgerà che ci sono due o tre che non ci si aspettava”
Cosa cerca di trasferire alla squadra giorno dopo giorno? – Il livello di sforzo di energia che si deve mettere in campo nel tempo. Vanno fatti discorsi corretti ma anche antipatici. Vanno messi davanti a ogni comportamento il bene dell’Inter. Bisogna calarsi nella realtà in cui siamo e in questo momento di difficoltà”.
Farà la somma rispetto a ciò che è stato questo percorso fino ad ora? – “Farò la somma di tutto, di quello che è essere interista, delle ore passate alla Pinetina. Standoci dentro, non soffermandosi solo ai fatti estetici, assorbi di tutto. Fino a due mesi fa si aveva un’idea, ora ne esiste un’altra. Le cose mutano continuamente e bisogna sempre adattarsi per non rimanere fuori dal contesto in generale. Vedremo ciò che avremo raccolto a maggio, non certo adesso. L’anno scorso siamo rimasti fuori dalla Champions perché c’era un posto in meno. E’ pure vero che le altre squadre, come noi, accrescono le proprie ambizioni. Non è il risultato che ti fa capire se siamo sul pezzo o allo sbando. A Ferrara la squadra non ha preso un tiro in porta. Abbiamo dei bellissimi numeri sotto l’aspetto generale”
Inter davanti a tutti e lei non parlava mai di scudetto. Si aspettava già questo calo? – “Qualche campionato l’ho giocato e so che ci sono momenti positivi e negativi. Si tende sempre ad assumere la forma del momento che si sta attraversando. Non mi aspettavo certo un momento negativo tanto lungo. Pensavo fosse superato il trend della flessione di metà percorso. Immaginavo si fosse già raggiunto una situazione di solidità e invece non è così. Bisogna andare a raschiare sul fondo del barile di quelle che sono le nostre risorse. Non c’entra nulla la mancanza di qualche elemento. Se si va tutti verso la stessa direzione, si vede sempre. Ora riportiamo in superficie la nostra qualità”
A due mesi di distanza dall’ultima vittoria, come si batte il Crotone? – “Bisogna essere forti, convinti che ci sono anche altre cose che ci hanno accompagnato a questa classifica. Bisogna riprenderla in mano e usare di più le cose che sono andate a buon fine. Poi c’è anche un Crotone che ha ritrovato entusiasmo grazie a Zenga. Io l’ho conosciuto e so quanto può dare. Dobbiamo giocare con qualità e stanare il loro fortino che creeranno. Stiamo attenti alla loro veloce ripartenza. Vedo dei segnali positivi in allenamento, anche se li avevo visti anche le altre settimane. Bisogna essere vogliosi e domani me lo aspetto”
Su Pastore come è andata? – “Io non ne ho mai parlato. Mi sembrava abbastanza impossibile perché ci sono dimensioni di stipendi differenti tra il nostro club e quello del PSG. Se vuoi portare un giocatore come lui che guadagna più di tutti i nostri, devi prima guardare ai numeri. Rafinha comunque ha grossomodo quelle caratteristiche. A proposito di numeri e di social: Icardi ha segnato 14 gol senza rigori e 5 assist sono arrivati da Perisic. Poi sul flusso dei passaggi: quelli che passano più palloni a Mauro sono Ivan, Vecino e appena sotto Brozovic. Traete le vostre conclusioni, questi sono dati di fatto”
Lei mette sempre per primo la faccia: cosa ci si deve aspettare sul lungo periodo da questa società? – “Su quello che è stato detto ognuno faccia riferimento al soggetto dal quale sono arrivate le informazioni. L’Inter ha tutti gli ingredienti per poter competere al suo traguardo, un traguardo importantissimo e allo stesso tempo difficilissimo. Bisogna esserci sempre. I numeri dicono che ci possiamo stare tra le prime quattro. E’ chiaro che in questo senso bisogna fare chiarezza. I traguardi si possono raggiungere in tanti modi: puoi anche spendere tanto e comunque fallire il proprio risultato. Dobbiamo dire le cose vere, non trarli in inganno. Per quanto riguarda me, a fine anno si tirano le somme. Al termine di questo percorso si potrà veramente fare un bilancio. Davanti allo specchio bisogna andarci a volto scoperto perché serve vedere la vera espressione delle persone. A noi non spetta nulla di diritto, dobbiamo ricostruire un’espressione tosta per poterci rimanere in quella zona. Resta fondamentale non creare false aspettative perché si rimane delusi”

Lei è una persona social: come giudica il caso Icardi? – “Paradossalmente, le cose che raccontate, ci fanno divertire e sorridere. Anche per questo, c’è da tenere in considerazione l’effetto che fa sui nostri tifosi che si trovano a pensare che la loro fede calcistica sia nelle mani di bambini e non di professionisti. Magari in tutta la settimana pensa al risultato della sua squadra e io assicuro che questa squadra è fatta di gente professionista che vuole dare tutto e portare nuovamente l’Inter in Champions League. C’è poi da fare una riflessione su quello che comporta trattare queste situazioni a finestre aperte. Non vorrei mai si portassero dentro lo spogliatoio. Il nostro lavoro impone concentrazione sulle cose che contano. Bisogna non provocare inutili preoccupazioni ai nostri tifosi perché questi ci sostengono tutte le domeniche, sono lì a soffrire con la propria squadra. Devo anch’io fare attenzione a non andare poi a creare dubbi ai nostri tifosi, perché è un attimo che l’entusiasmo cala. Parliamo si situazioni molto sottili. Ringrazio tutti loro di essere 50mila anche domani. Sono tifosi maturi con la testa solida nel continuare a credere nella squadra. Credere significa anche fischiare, criticare quando le azioni non vengono ben gestite. Comunque sono sempre lì e per esserci anche a quelle ore fanno sacrifici. Bisogna che ci sia rispetto”
Come pensa di ovviare al mancato sprint di alcuni giocatori che ultimamente hanno rallentato? – “Al momento siamo caratterizzati dal nostro peggior giocare a calcio. Sembra che l’Inter sia diventata la squadra che ha preso la peggior forma possibile del singolo. Invece vanno prese in considerazione tante altre cose. C’è quello che attraversa il momento in difficoltà, ma non è detto che la squadra debba esserne influenzata. Dobbiamo prendere tutte le migliori qualità che ci hanno permesso di diventare allenatore e giocatori nerazzurri. Ho parlato di Ramires, vero, ma quando Steven Zhang che è una persona corretta ha detto che non si poteva fare, si è smesso di parlarne. Non si è inventato nulla, è tutto abbastanza normale. Dobbiamo spazzare vai questo momento, tornando a fare grandi risultati. Rafinha ha qualità e confermo di averlo trovato bene. Ha retto allenamento molto duri, pensavo ne avesse risentito e invece mi ha sorpreso. Settimana successiva abbiamo dovuto gestirlo. Può aiutarci nella qualità”
Si aspettava un ulteriore rinforzo? – “O si fa finta di non capire o c’è altra volontà. Il vero smacco è non essere riusciti a proteggere i tifosi dalle false aspettative che generano delusioni. DI questo ne risentono gli sportivi e si crea un malessere. Il cuore e il sentimento verso i nostri colori non possono essere delusi. Di tutti i nomi che sono stati fatti si percepisce un’idea negativa rispetto a chi c’è già. Come se ci fosse il bisogno di sostituirli. Non so come parlano gli altri allenatori, ma con me non parlate. Come sono fatto io non lo sapete e raccontate quello che vi pare. Con me non parlate per telefono la sera. Non ho mai detto che mi mancano calciatori, ho solo detto a Firenze che senza un centrale si fa fatica. Mancava un difensore ed è arrivato. I nostri direttori sono stati bravi ad inserirsi dentro questi doveri che chiede il mercato. Non vogliamo buttare all’aria nulla. Dei calciatori e di tutte queste situazioni che girano non vorrei essere tirato in ballo. E’ importante solo il Crotone, lavorare duro giorno dopo giorno. La cosa più scomoda da fare è allenarsi intensamente perché ai calciatori piace di più parlare di gol. Voglio invece parlare della qualità del gioco che abbiamo esibito, bisogna sporcarsi le mani”
Icardi verrà rischiato? – “Non è convocato. Vorrebbe giocare anche da casa ma non si può. Si poteva cercare recupero fatto incertezze ma abbiamo optato per il sicuro. Azzardare vorrebbe poter dire farmarlo per più tempo. Gioca Eder”
Fonte: TuttomercatoWeb

,