Napoli. Pestato dal branco: la ricostruzione dei fatti


Napoli. Un’aggressione in piena regola è quella subita da Gaetano, un ragazzino minorenne, alla fermata della metro di Chiaiano da parte di un branco. La motivazione? Affermare la propria superiorità mediante l’uso della forza, null’altro. Non vi erano difatti altre situazioni da poter ricondurre al folle gesto: né una tentata rapina o alcun dissidio tra ragazzi era avvenuto negli istanti precedenti all’attacco. Erano dieci gli assalitori il quale sono già stati segnalati alle autorità, tra cui otto risultano condotti in comunità di recupero, per un 14enne è stata allertata la famiglia ed un altro ragazzino è stato concesso la permanenza in casa, grazie ad una confessione immediata dei fatti. Le accuse rivolte ai giovani che sporgono dalla custodia cautelare firmata dal gip Paola Brunellese, con la collaborazione investigativa del pm Emilia Galante Sorrentino sono di lesioni aggravate e minacce di morte. Minacce rivolte ai cugini della vittima che nel tentativo di difendere il familiare, hanno rimediato qualche schiaffo e frasi intimidatorie. La ricostruzione, fatta mediante la testimonianza della vittima, uno degli aggressori e finalizzata dalle telecamere collocate nella zona, hanno rivelato un pre ed un post aggressione. La violenza era stata premeditata, in particolare da uno dei ragazzi, come rivelato dal confessore appartenente gruppo, dichiarando anche che il suo compagno, si sarebbe poi vantato il giorno successivo di aver pestato un giovane e di aver fatto scappare i suoi accompagnatori, preoccupandosi poi solo in un secondo momento, quando ha appreso la notizia delle gravi condizioni di Gaetano all’ospedale e ha iniziato a manifestare segni di paura per le possibili riprese del gesto dalle telecamere. Individuati e condotti al commissariato, la maggior parte ha addirittura mostrato atteggiamenti poco rispettosi nei confronti degli investigatori, con qualcuno di loro che si è anche concesso sbadigli durante l’interrogatorio.

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