Amministrative, Castellammare. Leu: ”Mettiamo al centro la città”


Nota Stampa. Castellammare di Stabia.”Accolgo con piacere la vostra partecipazione – afferma Laura della Monica durante un incontro svolto questa sera – è il segnale che quando il tema è “La città” questo sia, oggi più che mai, sentito e avvertito come un’ esigenza”. In un momento così complesso e difficile per la nostra città, nella fragilità del quadro politico e istituzionale che si è determinato, si fa avanti il bisogno di risposte concrete, di sicurezza, di speranza che non possono rimanere inevase.
Questo è il motivo del nostro invito: Fermiamoci un attimo – dice – superiamo gli steccati ideologici. Mettiamo al centro la città. La città con i suoi problemi. Problemi annosi, è vero, ma che negli ultimi anni si sono aggravati.
Parliamo delle Terme. Le Nuove Terme sono andate completamente distrutte e ridotte al lumicino e, con esse, i circa 150 lavoratori ai quali è stata negata l’ occupazione ed è stata spenta una speranza. Le Terme Antiche che avrebbero dovuto rimanere aperte perché gestite dalla Regione, anch’ esse costituiscono un problema.
Così come lo costituisce Fincantieri. Il trattamento riservato al cantiere navale di Castellammare è indegno, irrispettoso e inaccettabile per la storia di questa città, per la sua tradizione e per gli operai.
Rappresentano un problema i quartieri, mi riferisco ad esempio a Savorito e Moscarella, dove si è avuto la capacità di perdere milioni di finanziamenti pubblici.
Quando i quartieri verranno riqualificati? E mi riferisco anche a CMI, Ponte Persica..
Si deve discutere anche di politiche sociali, diciamocelo con chiarezza: a Castellammare sono inesistenti. Eppure sono tante le donne che subiscono violenze, sono tanti i disabili, gli anziani, le famiglie in difficoltà che avrebbero bisogno di sussidi veri e che, oggi, arrivano solo da associazioni che, sotto forma di volontariato, agiscono con poche risorse e tra tante difficoltà.
Il S. Leonardo, la Sanità, rappresenta un’ emergenza alla quale occorre far fronte subito, nel rispetto degli ammalati e delle tante professionalità che vi lavorano tra difficoltà e deficienze.
Ed è un’ emergenza il tema del dissesto idrogeologico e del Faito, diventato ancora più impellente dopo gli incendi della scorsa estate, al quale è strettamente connesso anche il discorso sul Centro Antico, per il quale è necessario intervenire subito.
E’ una questione seria quella che interessa il Sarno e il recupero della balneabilità, che non può dichiararsi risolto, nonostante sia stato già fatto qualcosa. Ma, intanto, si potrebbe iniziare a parlare di recupero dell’ arenile, che, insieme alla villa, potrebbe attrarre turisti, produrre lavoro, fornire un’ attrattiva anche per i nostri giovani e potrebbe far sviluppare un Cluster Turistico che darebbe sfogo anche ai commercianti, offesi e presi in giro, più volte, ultima la vicenda dei Dehors.
E’ un problema quello della cultura. E questo è un ossimoro. La cultura non può essere un problema, ma lo diventa se non vi è una visione di insieme della città.
Occorre mettere al centro dell’agenda politica cittadina, il tema della valorizzazione dei beni culturali. Va proseguita la collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei per poter beneficiare del Grande progetto Pompei e dare nuova vocazione al Palazzo Reale di Quisisana e alle due ville romane.
E’ un problema da mettere in agenda, quello della programmazione urbanistica della città, questione, questa che sembra archiviata. E costituiscono una difficoltà da risolvere le tante opere rimaste a terra, incompiute ( villa comunale, Casa del fascio, Corso De Gasperi, Convento Stimmatine ).
E potrei continuare con la sfilza dei problemi… Dicevo, di superare gli steccati ideologici, mettere al centro la città, con i suoi problemi si, ma anche con le sue risorse.
E quali sono le risorse di questa città?
Terme, Fincantieri, villa comunale, Faito, Centro storico, gli scavi di Stabia, il mare.
La città con le sue risorse… e qui si ritorna a parlare di problemi. Perché il paradosso è questo. I problemi che attanagliano questa città ne costituiscono anche le principali risorse.
Lo chiedo a voi, è giusto che la vicenda dei lavoratori delle Terme non sia inserita in una proposta di rilancio della città? io credo di no.
Siamo d’accordo, non vi erano alternative alla privatizzazione. Siamo però contrari alla svendita di un patrimonio straordinario di questa città.
Si sta procedendo alla vendita dei singoli pezzi, si stanno affidando le terme per più di 30 anni. Sono tanti i punti da chiarire. In primis, quali tutele saranno previste per i lavoratori stabiesi? Noi non siamo per percorrere la strada dell’ assistenzialismo, ma si faccia in modo che rappresentino uno sbocco produttivo,consultando la città.
E Fincantieri, che ha dato alla luce l’ Amerigo Vespucci, e ha costruito le più importanti navi da crociera, com’è possibile che ora produca solo tronconi?
E noi, siamo in grado di stringere un patto tra i lavoratori e la città?
Castellammare è una città che ha una forte connotazione turistica, ma stiamo mettendo in campo programmi che vadano in quella direzione?
Come lo si sta facendo? Montando e smontando i dehors? prendendo in giro i commercianti?
Senza una riorganizzazione seria della città, non andiamo da nessuna parte.
E’ tanto impegnativo che alcune strade siano chiuse al traffico?
Occorre un grande piano dei parcheggi, siamo d’accordo. Lavoriamoci!
Raddoppiare il parcheggio delle Ferrovie da 300 a 600 posti auto, si può fare, e in poco tempo.
Sull’ Abbattimento dei Silos, da tempo lo diciamo, bisogna andare avanti.
Si, bisogna andare avanti. Uscire da questa dimensione della politica che rincorre se stessa, bloccando le attività di programmazione del comune. Questa è la realtà. Castellammare è una città immobile, che non utilizza i fondi, quelli europei, quelli del contratto d’area, quelli del Grande Progetto Pompei.
Lo dico a voi, siamo in grado di stringere un patto per il commercio e il turismo?
Serve una concertazione tra pubblico e privato per non perdere più un solo euro e attingere a tutte le risorse.
Ecco, io credo che serva una scatto, non di pochi ma della CITTA’. Serve uno scatto di orgoglio, si, ma di coraggio anche.
Parlo di coraggio perché è con coraggio, con fermezza e decisione che bisogna opporsi al riproporsi delle stesse coalizioni, quelle che hanno determinato tre scioglimenti negli ultimi 8 anni, 4 negli ultimi 15.
Anche quest’anno, la modalità con cui si stanno formando le liste non diverge rispetto al passato. Siamo alla presenza di un vero e proprio impazzimento dei partiti nel modo di selezionare i rappresentanti da impegnare nelle istituzioni.
Una crisi accentuata dal carattere assunto da alcune liste civiche, che non sono più emanazioni di associazioni, espressioni di temi d’interesse collettivo quali l’ambiente, la cultura, la lotta alle mafie. Si sono consolidate, infatti, pratiche nel modo di costruire il consenso e la raccolta di voti da parte di aggregazioni civiche, che hanno assunto sempre di più il carattere di “un civismo connotato da logiche familistiche”.
Domanda: Abbiamo la forza di gridare Basta a tutto questo?
Riusciremo insieme a contrastare lo strapotere dei “ Signori dei Voti ”, di coloro che, con il proprio pacchetto di voti, hanno la capacità di determinare la maggioranza e tenerla, però, in pugno e sotto ricatto?
Guardate, il tema è serio. Gli ultimi accadimenti – mi riferisco agli allagamenti che hanno interessato Villa comunale, corso Garibaldi… – ci consegnano un quadro di una città vilipesa anche a livello nazionale, una città fragile, smarrita.
Castellammare però va’ anche amata, difesa e tutelata. Ma chi si deve occupare di ciò?
Può farlo un sindaco ostaggio della sua stessa maggioranza? Certo che no.
E questa allora è la prima condizione.
– Un sindaco libero, che risponda solo ai bisogni della città.
– Un nuovo consiglio comunale che rompa con vecchie logiche e vecchie pratiche e che sia davvero rappresentativo della città: riportiamo la vera città in consiglio comunale!
– La squadra degli assessori va indicata prima e sottratta a logiche spartitorie.
E’ diventato inaccettabile sentir dire “il mio assessore” come se costoro svolgessero funzioni e interessi personali o di pochi.
Parlavo di condizioni, perché noi siamo disposti a parlare con tutti. Siamo aperti al dialogo con le altre forze politiche, con le realtà associative – con le quali ci siamo già incontrati – con le Organizzazioni sindacali e di categoria… purché però siano rispettati questi criteri di assoluta TRASPARENZA.
Siamo disponibili a far nascere un tavolo pubblico, aperto a tutti i cittadini, che si riunisca per formare insieme le liste, per scrivere insieme, non il solito programma, ma soluzioni e proposte individuate ascoltando gli Stabiesi.
Chiudiamole a chiave le segrete stanze e svolgiamo le operazioni elettorali alla luce del sole.
Il criterio deve essere la trasparenza. E consentitemi, a tal proposito, di dire una cosa.
Rispetto a quanto accaduto nell’ ultima consiliatura, dopo lo scambio di accuse sui condizionamenti dei poteri forti e della camorra, dopo le accuse volate tra la maggioranza e il Sindaco, è normale che si torni al voto senza che si sia fatta chiarezza?
Chi si è reso responsabile di questi comportamenti? FUORI I NOMI!!
E’ inaccettabile. Si sta correndo il rischio che queste persone ritornino in consiglio comunale. Chiediamo risposte, prima del voto.
Vogliamo rompere i vecchi giochi, questa storiella che gli stessi personaggi che hanno determinato gli scioglimenti si stanno incontrando, e non pubblicamente come noi. Si stanno incontrando per mettersi d’accordo su quanti voti possono portare e NON su come si risolva quel determinato problema.
E’ una sfida seria. Ma la posta in gioco alta. Si tratta di determinare le sorti di Castellammare. Vogliamo coinvolgere allora la città? Senza presunzione, ascoltiamola. E vi prego, ascoltiamo i giovani.
Possiamo insieme , e questo messaggio vi voglio lanciare, costruire un tavolo cui si affidi la responsabilità di lavorare a costruite una coalizione, ascoltare, individuare insieme alla città le figure da impegnare?
Noi siamo pronti. Mettiamo insieme le energie, Castellammare ne ha molte. Non le disperdiamo. Non lasciamo che i pochi giovani, come me, che si interessano di politica e della cosa pubblica si lascino prendere dallo sconforto e, lasciatemelo dire, dallo schifo. Questo è il momento e Questo è quello che chiediamo.
Infine, archiviamo la politica dei social, dell’ inciucio, la politica del qualunquismo. Resettiamo. Scriviamo insieme una nuova pagina. Dettiamo le regole di una nuova politica, che sappia essere popolare, ovvero con il popolo e fra il popolo.
Concludo, chi si prenderà l’ Onore di governare questa città, si prenda anche l’ Onere di farlo con serietà. E chi si prenderà l’ Onere di governare Castellammare, si prenda anche l’ Onore che ciò implica, e la rispetti, e la ami”.