Boscoreale. Casa di Imma blindata dai carabinieri, si cerca il marito assassino


Boscoreale. Una tragedia che ha scosso due comunità cittadine, quella di Terzigno, teatro dell’assassinio di Imma e Boscoreale, città di residenza della donna morta dopo un colpo di pistola inflitto dal marito. La 31enne ha trascorso gli ultimi istanti della sua vita lì, su un marciapiede, in una pozza di sangue. Sono ancora in corso le ricerche dell’ex marito Pasquale Vitiello che è ancora in fuga. Intanto i carabinieri sorvegliano l’abitazione dove Imma Villani ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita, in via Colombo a Boscoreale a casa del padre Peppe. Da quell’abitazione è uscita questa mattina, poco prima delle 8 in compagnia della compagna del padre per portare a scuola la piccola di 9 anni. Non ha più fatto ritorno a casa. Imma è stata colpita ed uccisa davanti agli occhi della compagna del padre che l’ha vista scendere dall’auto per l’ultimo chiarimento col marito e che ora non si dà pace. Imma si era sposata con Pasquale 32enne 8 anni fa. Ora si teme che possa tentare di avvicinare sia la piccola che i familiari di lei per “farsi giustizia da solo” così come riportato in alcuni scritti rinvenuti dai militari. L’abitazione di Imma è sorvegliata dai carabinieri. Passano solo parenti ed amici giunti per portare il proprio cordoglio alla famiglia, al padre Peppe e al fratello Luigi. Pasquale Vitiello è scappato, forse con la complicità di qualcuno, e di lui si sono perse le tracce. Nella sua abitazione, dove ha vissuto con Imma, in via Amati, fino a pochi giorni fa, sono state ritrovate delle lettere nelle quali annunciava che si sarebbe fatto giustizia da solo. Quelle lettere erano presagio di morte per Imma. Pasquale, dipendente di una ditta dell’indotto dell’Alenia, sapeva che avrebbe ucciso sua moglie. Lo sapeva quando ha preso una pistola di piccolo calibro e ha aspettato Imma dalla quale si stava separando in via Pini. E’ passato più volte in attesa che la 31enne arrivasse, sapeva che sarebbe stata in compagnia della donna che, ogni mattina, l’accompagnava visto che aveva un braccio rotto e non poteva guidare. Poi, le ha chiesto di scendere dall’auto. Un ordine perentorio al quale Immacolata Villani non è riuscita a dire no. Non si dà pace la compagna del papà di Imma che l’ha vista scendere dall’auto e non ha avuto la fermezza di fermarla. Se solo avesse capito, continua a ripetere alle persone a lei più vicine, l’avrebbe fermata, trattenuta in auto. E invece, non immaginava che Pasquale potesse arrivare a una barbarie simile. Ha visto quella pistola puntata sulla fronte di Imma e poi lo sparo, il sangue. Imma non c’era già più.
Sulle responsabilità di Pasquale Vitiello non ci sono dubbi. Il 35enne ha organizzato tutto, anche la fuga, ne sono convinti gli inquirenti che per tutto il giorno lo hanno cercato nei comuni all’ombra del Vesuvio anche con l’ausilio di un elicottero dei carabinieri. Pasquale Vitiello è sparito. La bimba della coppia viene tenuta lontano dalla tragedia, affidata a dei parenti della mamma, si teme che il 35enne possa tentare di avvicinarla o possa farle del male. In un sol giorno è rimasta orfana della mamma ma anche del padre. Imma e la sua bambina sono le vittime della barbarie di un assassino. Piu’ tardi sara’ affidata agli zii materni. Sul luogo arriva anche il padre della vittima che fatica a darsi pace. Dopo le 11 la salma viene portata via tra gli applausi dei presenti. Imma come Laura, o come Magdalena, per citare gli ultimi casi di donne uccise da chi non sapeva più amarle.

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