Castellammare. Bufera nel M5S, Cataldo abbandona: ”Trattamento squallido, esperienza deludente”


Castellammare di Stabia. Alberto Cataldo, il medico aspirante candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle per le amministrative di Maggio e sconfitto da Francesco Nappi, lascia il gruppo stabiese. E lo fa con una lettera aperta nella quale sottolinea tutta la fase delle “primarie” che poi hanno portato all’ “acclamazione” di Nappi. Cataldo descrive la sua esperienza pentastellata come deludente, parla di trattamento squallido e di comportamenti utilizzati in passato dalla Democrazia Cristiana che metteva in campo per raggiungere dei precisi scopi. Ecco la sua lettera completa.
“M5S Castellammare di Stabia: “Credevo fosse amore invece era un calesse”. Esperienza deludente la mia avventura nel movimento di Castellammare, profondamente deludente.Da più parti ora mi si spinge per una eventuale candidatura a consigliere, nonostante il trattamento palesemente squallido ricevuto. Dimenticassero il mio corposo numero di consensi non composto di soli iscritti dell’ultim’ora, ma di cittadini stabiesi che delusi dalla vecchia politica, erano ben felici di sostenere il mio programma perfettamente in linea con quello del Movimento. Chi semina male ne tragga le dovute conseguenze! Un attivista che frequenta poco lo spazio 5 stelle, in sede si permise di affermare che era contento della mia candidatura, fu sommerso da indicazioni diverse dai galoppini presenti, piovute dall’alto: “Qua votiamo tutti Nappi, che devi fare con questo Cataldo….” Si è verificato di tutto e di più pur di arrivare allo scopo utilizzando mezzi leciti e non, ed è meglio, per buona pace di tutti, non riferire altro…. Cosa pensare poi del fatto che la stampa ed i media locali, nei giorni immediatamente seguenti al voto, riportarono all’unanimità che il sig. Nappi era stato ampiamente supportato dal portavoce regionale Cirillo? Forse la tanto decantata imparzialità del portavoce era solo la facciata istituzionale dovuta al ruolo rivestito? E ad aumentare il mio dubbio la presenza, tra i votanti, dei familiari di quest’ultimo (che si era astenuto dal voto, ma non aveva difettato di farlo produrre, moltiplicato, da amici e parenti). Molti di questi, tra l’altro, mi risulta che ignorassero del tutto i nomi degli altri due candidati. E’ pur vero che il sottoscritto aveva convocato al suo studio sia il predetto portavoce che quello comunale uscente per avere un parere istituzionale riguardo la sua candidabilità a Sindaco ma, a conferma della imparzialità dichiarata, sarà stata poi così … imparziale la sua posizione? Metodologie queste che in passato sono state utilizzate dalla Democrazia Cristiana per arrivare a scopi prefissati. Ma quelli erano strutturati in modo tale da poterlo fare per arrivare ai loro fini, tra cui anche messaggi con indicazioni di voto. Il futuro ci dirà se quest’operazione -, che non ha nulla a che fare col codice etico del movimento – darà i suoi frutti. Ed anche se fosse, per il M5S il fine non giustifica i mezzi. Squallore totale! È proprio per queste anomalie alcuni stanno abbandonando il Movimento perché delusi da certe dinamiche. Probabilmente la scelta del mio nome avrebbe depotenziato la forza di qualcuno che poi ha ben pensato di organizzare un’operazione che, torno a ripetere, non ha nulla a che vedere col codice etico del movimento.
Al tal riguardo, riporto il testo del citato articolo del Codice:
Art. 1 – Principi Generali – L’adesione al MoVimento 5 Stelle comporta il dovere dell’iscritto di accettare e rispettare lo Statuto, il presente Codice Etico ed ogni regolamento ed atto posto in essere dagli organi associativi in conformità allo Statuto ed al Codice Etico. Il Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle ha lo scopo di garantire una condotta, da parte di tutti gli iscritti e, in particolare, dei portavoce eletti, ispirata ai principi di lealtà, correttezza, onestà, buona fede, trasparenza, disciplina e onore, rispetto della Costituzione della Repubblica e delle leggi. Gli iscritti ed i portavoce eletti ispirano la propria azione politica ed il loro comportamento al di fuori dell’attività associativa ai valori della democrazia partecipata, della libertà, dell’onestà, della solidarietà, della trasparenza e dell’uguaglianza avendo cura di contenere il dibattito politico nei limiti della normale dialettica politica, evitando toni e linguaggio che sottendano atteggiamenti di aggressività e prevaricazione. Partendo da questi concetti, e dall’idea che Nappi e Cirillo con la loro azione hanno calpestato i principi basilari di democrazia e di eguaglianza all’interno del MoVimento dove uno vale uno, sono giunto alla decisione di allontanarmi dalla vita attiva e partecipativa sul territorio, pur rimanendo fedele a quanto il MoVimento stesso ha fatto e farà per il nostro Paese.”