Elezioni. Caos PD, si dimette il segretario regionale Tartaglione


Napoli. E’ un vero e proprio terremoto quello che colpisce il Partito Democratico che fa vacillare tutto l’establishment dem. E’ tra le prime a pagare la clamorosa debacle alle urne è la Segretaria Regionale Assunta Tartaglione. La parlamentare uscente è, per altro, tra i non eletti al Parlamento per la nuova legislatura che prenderà vita tra pochi giorni. La leadership della Tartaglione più volte era stato messa in discussione e nonostante le sonore batoste era riuscita a conservare il ruolo di segretaria. Ma la sconfitta, sonorissima, inflitta dal Movimento 5 Stelle ha scatenato una vera e propria rivoluzione condita da polemiche e accuse a tutti i vertici del partito. L’ex deputata – che nella corsa al Parlamento non è stata eletta – pochi minuti fa ha rimesso il mandato aprendo ad un’ipotesi di commissariamento del partito.”Stamattina ho annunciato alla segreteria regionale la mia disponibilita’ a presentare le mie dimissioni alla prossima riunione della direzione regionale, convocata per venerdi’ 16 marzo”, scrive Tartaglione in una nota della segreteria campana. “Alla luce del percorso avviato dal segretario nazionale uscente – spiega – ho ritenuto di seguire lo stesso iter, avviando il percorso per la convocazione del congresso regionale. Il quadro politico che esce dalle urne e’ chiaro e ciascuno, a partire da me, deve assumersi le proprie responsabilita’”. Ma le semplici dimissioni della Tartaglione non sembrano per nulla placare la rabbia dei democratici. Nella riunione in cui la Tartaglione ha presentato le dimissioni, era assente il governatore Vincenzo De Luca. Proprio il governatore è finito sul banco degli imputati e sono in tanti a puntare il dito contro De Luca ed i suoi metodi che hanno fatto fuggire via gli elettori. Quella candidatura pretesa del figlio Piero, la vicenda dell’altro figlio Roberto costretto a dimettersi da assessore al Bilancio del Comune di Salerno per la storiaccia denunciata da Fanpage.it, poi l’ostinazione di imporre la canditatura di Franco Alfieri nel cilentano orami personaggio squalificato alle cronache e noto come ‘mister fruttirina’ hanno fatto letteralmente scappare il popolo di centrosinistra. Ma a tremare è tutta la gerarchia dem della Campania. Troppe le batoste e i metodi a dir poco personalistici e da capibastone, che hanno annientato il Partito Democratico. Tutto l’establishment trema. In primis nell’area della Provincia di Napoli e in quella Castellammare di Stabia dove le percentuali di voto sono nettamente inferiori rispetto al dato nazionale.