Ieri Spalletti non ha usato mezze misure, come sempre: se l’Inter dovesse fallire l’approdo in Champions, sarebbe un grande rimorso (per dirla alla buona). Sarebbe un rimorso perché l’Inter per due mesi e mezzo si è spenta, ha smesso di giocare, di lottare. Così, all’improvviso. Se solo avesse portato la metà delle partite giocate in quel periodo in porto, ora sarebbe sul terzo gradino del podio e con un margine rassicurante su Roma e Lazio. Ma diventa sempre difficile fare leva su queste ipotesi, se poi le realtà sono altre.
Sta di fatto che l’Inter oggi ha un appuntamento da non fallire, in casa contro l’Hellas, magari sperando che la Roma inciampi a Bologna nel lunch match. È vero, i nerazzurri hanno da recuperare una partita rispetto ai giallorossi ma quello con il Milan è pur sempre un derby e fare previsioni è davvero molto complicato. L’Inter accoglierà a San Siro l’Hellas Verona reduce dalla brutta sconfitta interna contro l’Atalanta per cinque reti a zero. Dopo un periodo in cui i gialloblu avevano trovato buona continuità di prestazioni e risultati, la debacle contro i nerazzurri di Gasperini ha minato ogni certezza in casa dei veronesi che ora sono costretti a una super impresa per restare aggrappati a chi intanto continua la scalata verso la salvezza.
Spalletti non cambierà gli undici di Marassi, che tanto hanno fatto bene: spazio a Rafinha alle spalle di Icardi, Gagliardini e Brozovic sugli scudi, reparto difensivo confermato in blocco;
Anche Pecchia dovrebbe confermare gli undici dell’ultima gara, rientra tra gli arruolabili anche Cerci.
Gara quasi senza pronostico, sulla carta. Guai, però, a sottovalutare partite come queste. I nerazzurri hanno bisogno di una vittoria a tutti i costi per non vanificare quanto di buono si è visto a Marassi, ma l’Hellas renderà la vita difficile ai nerazzurri e proverà in tutti i modi a strappare punti. Quasi in testacoda, questo match. Chi la spunterà, potrà continuerà a sognare.