Terrorismo, il procuratore De Raho: “Nessuna preoccupazione, ma occhio agli immigrati di seconda generazione”


Nessu allarmismo particolare per quanto riguarda il terrorismo nelle festivita’ di Pasqua “perche’ l’attivita’ dei servizi e della polizia giudiziaria e’ costante, cosi’ come quella della magistratura. Basti vedere le inchieste delle ultime ore”. Ne e’ convinto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho. In un’intervista al ‘Mattino’ di Napoli, il procuratore torna sulle preoccupazioni espresse ieri dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, che ha parlato di altissimo allarme e di rischio proveniente soprattutto da parte di ‘cani sciolti’ e ‘foreign fighters’. “Senza nulla voler togliere all’allerta lanciato dal ministro, non credo vi sia davvero altissimo rischio”, spiega de Raho. “Le operazioni di Roma, Torino, Bari confermano la nostra attenzione preventiva verso qualsiasi segnale su possibili soggetti pericoloso – continua -. La Rete offre strumenti di proselitismo, addestramento,collegamento, radicalizzazione inimmaginabili in passato. Il controllo della Rete e’ fondamentale e continuo”. Sul tema dei ‘foreign fighters’, i combattenti dell’Isis che tornano nei Paesi d’origine per compiere attentati, Cafiero de Raho sottolinea che in Italia “quelli in rientro non dovrebbero essere piu’ di una cinquantina” perche’ il “nostro Paese viene considerato un territorio di passaggio, dopo la fine dello Stato Daesh. Vanno tenuti d’occhio gli immigrati di seconda generazione – avverte – che soffrono condizioni sociali di emarginazione e offrono il principale terreno di cultura alla radicalizzazione del terrorismo”. Per il procuratore, dunque, in Italia “esiste un generale rischio terroristico effettivo, ma non un allarme di maggiore preoccupazione rispetto al passato. La rete di prevenzione e’ sempre attiva”.

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