Castellammare. Volti novi e new entry, l’esercito di aspiranti candidati a sindaco


Castellammare di Stabia. Strategia, compromessi, voti. Questi i punti all’ordine del giorno della politica locale che si sta preparando all’appuntamento elettorale in programma il prossimo 10 giugno. Tanti volti nuovi ma anche new entry che desiderano essere “consacrati” candidati alla carica più importante, oltre che prestigiosa, di Palazzo Farnese. Tra il caos e la totale confusione tra gli ambienti politici stabiesi, c’è una certezza che è quella di Gaetano Cimmino. L’ex candidato sindaco del Centrodestra che, per una manciata di voti non è riuscito a battere il PD al ballottaggio, è pronto a scendere in campo con la stessa squadra del 2016 con alcune integrazioni. Farà parte del gruppo la lista capitanata da Sabrina di Gennaro, ex Assessore in quota Bobbio, “Stabia Solidale”, la Lega Salvini, Fratelli d’Italia e, salvo sorprese Forza Italia. Il centrodestra ha molte più alternative. Uno dei papabili era proprio Nello di Nardo, fresco della sua non elezione alla Camera alle ultime elezioni Politiche. Incognita, invece, De Angelis che pare abbia due liste civiche pronte, e che ci riprova. Sempre sul discorso civico c’è Antonio Alfano con due liste, una composta da giovani e l’altra da persone della società civile. Alfano, che ha mandato a casa tre sindaci, avrebbe tentato un approccio con il PD in un incontro casuale con il capogruppo dem Francesco Iovino, senza grande successo e quindi potrebbe giocarsi la carta della candidatura a sindaco e, sarebbe anche lecito, dopo anni di consiglio comunale. Pio Donnarumma, il noto medico stabiese con la sua lista “Progetto Stabia” pare sia in procinto di rigettarsi sulla scena pubblica locale nonostante la sua lista abbia perso componenti importanti come Nastelli, passato al PD, e Ciro Cascone, ormai con Campania Libera. Se tutti questi hanno una minima base elettorale sui cui poggiarsi, non può vantarsi di questo “privilegio” Andrea di Martino, politico di lungo corso e con anni di esperienza, che ha la velleità di indossare la fascia tricolore ma non ha ancora una squadra. Sempre a sinistra, poi, c’è lo scontro Pannullo-Corrado, uno scontro molto velato. L’ex sindaco, come giusto che sia, vorrebbe essere riconfermato candidato sindaco sulla base di una esperienza amministrativa, seppur breve, ritenuta non del tutto fallimentare. L’altro, ovvero Corrado, invece è in corsa spedita verso la candidatura. Ci saranno a breve delle consultazioni, in genere le consultazioni vengono svolte dal segretario di circolo con il direttivo. In questo caso non è così, sarà Massimo Costa a guidare questa fase delicata, un po’ come quella che vive Torre del Greco, comune anch’esso al voto. Insomma Corrado è segretario, ma è un segretario (quasi) commissariato. In tutto questo marasma generale c’è Salvatore Vozza che sta andando avanti con Liberi e Uguali. L’ex sindaco ed onorevole ha lanciato sulla scena politica la giovane Laura della Monica ed in un discorso politico complessivo potrebbe aderire al progetto di centrosinistra. Area Civica, invece, così come concepita nel 2016 è al tramonto. Il progetto e le eccellenze presenti all’interno 18 mesi fa non ci sono più. Le componenti rimaste si sono divise all’interno di varie liste. Stabia Popolare si è divisa, lo stesso Stabia in Progress. Il gruppo Civico, molto organizzato, nel 2016 cambiò in itinere il progetto iniziale perchè carente di un serio candidato sindaco capace di incarnare a pieno il progetto. Dulcis in fondo ci sono i pentastellati, anche loro divisi. C’è il gruppo di fedelissimi di Luigi Cirillo pronto a sostenere Giovanni Nappi. Questo gruppo però con il passare dei giorni sta perdendo sempre più elementi, molti dei quali confluiti nei “dissidenti” che fanno capo a Rosario Savarese. Rosario Savarese, molto attivo sui social, sarebbe pronto a fare una lista anche con i commercianti. Savarese ha anch’egli un sogno nel cassetto: la fascia tricolore. Oltre ai nomi vorremmo dare uno sguardo ai temi ma, purtroppo, di temi ancora se ne deve occupare la politica, eppure vorrebbero tutti “governare” la città.