Giada e il suo mondo inesistente. 0 esami in 4 anni ma aveva prenotato le bomboniere per una festa che sapeva non sarebbe mai avvenuta


Una recita condotta brillantemente. Il protagonista assoluto è Giada, la 26enne che si è uccisa per una laurea che non avrebbe mai preso perché indietro con gli esami. La sceneggiatura è Monte Sant’Angelo, polo universitario partenopeo. Era lì che aveva deciso di studiare, venendo direttamente dal Molise. Una fittizia seduta di laurea, esami mai superati e la paura della verità. Una verità che non ha mai raccontato e che l’ha portata a lanciarsi dal tetto della facoltà. Un copione, quello recitato dalla 26enne, quasi perfetto. La ragazza, per far in modo che tutto fosse credibile, aveva prenotato bomboniere, aveva scelto insieme al padre il ristorante per festeggiare il prestigioso traguardo, il tailleur, il parrucchiere e tutte le altre formalità un laureando esegue prima del grande giorno. Ed è per questo motivo che tutte le persone vicine alla 26enne non avrebbero mai potuto capire la reale situazione. Tutto era stato architettato in modo perfetto. Addirittura nemmeno il luogo dove tutto è avvenuto aveva un legame con la sua storia di non studentessa universitaria e quindi di non laureanda. Giada era stata iscritta alla facoltà di Farmacia per tre anni di seguito, pur senza dare esami. E però quest’estate aveva deciso di non andarci neppure in segreteria a presentare i documenti e pagare le tasse inutilmente per la quarta volta. Negli elenchi degli studenti della Federico II per l’anno accademico 2017-2018 il nome di Giada non c’è. Nessuno, se non Giada, potrà mai sapere del perché è stato compiuto il folle gesto. I genitori non si capacitano di come non abbiano mai capito nulla, hanno sensi di colpa; il fidanzato che stava anche progettando il matrimonio avrà per sempre il rimorso di non aver recepito magari qualche segnale dalla ragazza. Ma la colpa non è di nessuno di loro. Colpevolizzarsi adesso è inutile. Ciò che resterà, però, di questa folle storia sarà il dolore di una famiglia distrutta che domani dirà addio per l’ultima alla loro piccola Giada, “di cui si conosceva la dolcezza, ma non l’incredibile fragilità” come ha detto il sindaco di Sesto Campano e tutte le persone che conoscevano la ragazza.

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