Le quattro giornate di Napoli


“Non succede, ma se succede…” uno slogan che riecheggia da mesi nell’ambiente di Napoli. Nelle battute finali del campionato di serie A, la squadra, dopo la vittoria all’Allianz Stadium, è distante ora un solo punto dalla capolista Juventus, e l’eventualità di poter ricucire sul petto lo scudetto a distanza di 28 anni tiene la piazza col fiato sospeso. Dopo il triplice fischio dello scontro diretto, in ogni angolo della città, per un’intera giornata, non si è parlato d’altro; il popolo sa che la vittoria del titolo equivarrebbe al compimento di un’impresa: mancano quattro turni, dopodiché si conoscerà il verdetto di un campionato che da tempo in Italia non si mostrava così agguerrito. Quattro giornate decisive, che il Napoli, supportato dal proprio tifo, vorrà affrontare con uno spirito battagliero. Quattro giornate che, probabilmente come scherzo del destino, nella storia partenopea richiamano all’insurrezione popolare avvenuta nel settembre del 1943, tra il 27 ed il 30, quando i cittadini liberarono la città dalle forze armate tedesche. Un gruppo di civili in grado di mettere alle porte l’esercito tedesco è un episodio che profuma di impresa, un qualcosa di difficilmente realizzabile. Un avvenimento che ha saputo dimostrare la voglia di libertà del popolo napoletano nei confronti dell’oppositore, il non volersi piegare mai volentieri di fronte a nessuno, chiunque ci sia dall’altra parte, anche una potenza mondiale. Diversi fattori (in ambiti diversi, giusto specificarlo) sembrano accomunarsi nelle due vicende: la Juventus oggi è una grande potenza del calcio europeo e mondiale, che può vantare un palmares invidiabile ed una storia ricca di successi e campioni che hanno vestito di bianconero. Dall’altra parte invece c’è il Napoli, una squadra che non può vantare né la stessa ricchezza, né lo stesso palmares, composta attualmente da buoni giocatori che, compatti più che mai, giocano e lottano con fame di vittoria, per regalare ad un popolo una gioia che manca da tempo. Loro, “i ribelli”, hanno il desiderio di spezzare la supremazia bianconera che dura in Italia da ormai sei anni, negando quindi agli oppositori la gioia del settimo scudetto di fila, affrontando le prossime sfide con uno spirito che somiglia a quello di coloro che misero alle porte l’invasore. Proprio come nel lontano ’43, Napoli potrebbe imprimere il proprio nome nella storia: le quattro giornate del Napoli non potranno essere una liberazione, ma anche stavolta potrebbero assumere sapore d’Impresa. Foto: web

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