Napoli, mamma trapiantato chiede aiuto a Mattarella


“Ci aiuti Presidente”. è quanto scritto da Dafne Palmieri, mamma di un ragazzino trapianto di cuore e portavoce del comitato dei genitori che vivono la sua stessa esperienza, in una lettera indirizzata al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per chiedere il suo intervento nella vicenda del centro trapianti pediatrico dell’Azienda dei Colli a Napoli la cui attivita’ e’ sospesa da circa due anni. Si rivolge a Mattarella “come garante delle istituzioni democratiche” con i risultati della raccolta di firme, giunta a 53.140 sottoscrizioni, con un rinnovato appello. “Gentile Presidente, sono Dafne Palmieri, portavoce del Comitato genitore bambini trapiantati di cuore – scrive – Le ho gia’ scritto per chiedere il suo intervento come garante delle istituzioni democratiche. Perche’ e’ di questo che si tratta. Questa e’ la battaglia che ci troviamo a fare per salvare la vita dei nostri figli: la gestione della cosa pubblica demandata a querelle tra medici e assenza delle istituzioni”. “Versiamo in uno stato di terrore – prosegue – Ho fatto 9 giorni di sciopero della fame, fino al 17 marzo giorno in cui ho stupidamente creduto che forse le istituzioni avessero fatto il proprio dovere. Era l’ennesima beffa. Non avrei dovuto interrompere. Dovrei riprenderlo, ma ho paura perche’ nono stata male e ancora risento di alcune conseguenze. Non mi vergogno a dirlo: ho paura di ricominciare, ma non ci concedono altre possibilita’”.
Nel testo, Palmieri ripercorre le tappe che hanno portato alla situazione attuale: dall’esito dell’audio del Ministero che, nel dicembre 2016, aveva evidenziato “conflittualita’ tra i due responsabili del Centro trapianti e il Cardiochirurgo pediatrico” che aveva reso “necessario sospendere l’attivita’ di trapianto pediatrico del Centro per il periodo di 1 anno, in attesa di un’adeguata riorganizzazione del programma”, alla delibera “56/2018 con cui si stabilisce che venga fornita fuori dalla Cardiochirurgia pediatrica, in luoghi narrati che saranno disponibili e soprattutto con un responsabile del processo senza presidi, team dedicato, personale infermieristico, protocolli di cura”. “I nostri figli trapiantati da un Dio minore – aggiunge – con la sola colpa di essere stati sottoposti a intervento prima del nuovo assetto (dis)organizzativo”. Palmieri, a nome del Comitato, ha inviato una richiesta al commissario Matarazzo per un incontro che consenta al comitato di conoscere lo stato di avanzamento della attuazione della delibera del 17 marzo 2018. “La nostra preoccupazione non trova risposte, siamo certi che sia anche la sua – afferma – Le chiediamo che all’incontro possano partecipare anche i medici coinvolti nel processo di assistenza, questo anche perche’ lei possa dare un segnale di distensione anche ai pochi operatori che ritengono che la nostra protesta non sia legittima, ricordando a tutti, visto il ruolo che riveste, che etica e responsabilita’ inducono a mantenere atteggiamenti professionali che e’ diritto nostro e dei nostri figli frequentare un ambiente accogliente e non ostile, che tutti dovrebbero supportare un processo in direzione di una soluzione reale ed effettiva e che il nostro interesse unico e’ la salvaguardia della salute e della vita dei nostri figli”.

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