Avellino, patron Taccone: ”L’Avellino ha dimostrato di meritare di restare in serie B, i tifosi non devono vedermi come un alter ego ma come uno di loro”


L’Avellino, reduce dai due punti ottenuti nelle ultime tre uscite di campionato e con il misero score di una sola realizzazione (Castaldo ad Ascoli ndr), si sta preparando alla prossima delicata sfida di campionato allo stadio ”Partenio-Lombardi” contro lo Spezia in programma venerdi sera alle ore 20:30 (gara anticipata dal sabato al venerdi in quanto nella giornata di sabato 12 maggio 2018, la provincia irpina sarà interessata da una tappa del Giro d’Italia). Intervenuto telefonicamente nel corso del programma sportivo “Derby Serie B”, in onda su OttoChannel, il numero uno del sodalizio irpino ha rilasciato alcune dichiarazioni in vista del fondamentale match di venerdi che può valere una fetta di salvezza:
”Il punto raccolto al “Del Duca” credo soddisfi un po’ tutti. L’Avellino è andato in un campo difficile, indipendentemente dalla classifica dell’Ascoli che si giocava il campionato. Siamo riusciti a tenerli a freno avendo le occasioni per vincere la partita. A mio parere abbiamo fatto una buona gara. L’Avellino ha dimostrato di meritare di restare in Serie B. Ci aspettano ora altre due battaglie, a partire da quella con lo Spezia. Proprio per quanto riguarda la prossima partita ho deciso di mettere i biglietti ai minimi storici: mi sentirò con il responsabile della biglietteria. Fosse per me farei entrare tutti gratis, ma non è possibile. Il costo dei tagliandi sarà perciò simbolico: due euro per la Curva Sud. Ringrazio le persone che fino a ora ci hanno seguito scusandomi con chi ha acquistato il biglietto unico per i match con Cittadella e con lo stesso Spezia spendendo qualche euro in più, ma chiedo comprensione: c’è la necessità di avere uno stadio pieno, di un pubblico che spinga i ragazzi a una vittoria fondamentale perché conquistando i 3 punti contro lo Spezia non dico che saremo salvi ma di certo andremmo a Terni con maggiore serenità e tranquillità. La mia preoccupazione più grande riguardava l’atteggiamento mentale dei ragazzi, già proiettati su altri obiettivi e calarsi in una realtà diversa come quella della lotta per non retrocedere non è facile per nessuno, soprattutto sotto il punto di vista mentale. In settimana sono andato a parlare negli spogliatoi con loro e non li ho demoralizzati. Sono stato un buon profeta. Gli ho detto che non era successo nulla, che ci stava di perdere una partita importante come quella col Cittadella, ma che dovevano rialzarsi perché avevamo ancora da giocare tre partite fondamentali. I ragazzi mi hanno compreso, sono entrati nella mia mentalità capendo che ad Ascoli poteva essere una svolta importante, che occorreva dare quello che non si aveva, andare oltre le proprie possibilità. Abbiamo sofferto ma abbiamo giocato da Avellino. Non abbiamo fenomeni in campo, ma buoni giocatori che oltre la tecnica devono mettere in campo cuore, temperamento e voglia di vincere. Al momento dell’arrivo di Foscarini gli ho detto: abbandona quello che abbiamo fatto fino adesso, azzera le gerarchie e metti in campo chi ritieni sia più pronto a dare qualcosa alla squadra. Lui lo ha fatto in maniera tranquilla e decisa. Su Wilmots ho scommesso e credo di aver visto bene. Di Castaldo ho parlato con il presidente del Frosinone e Stirpe mi ha detto: se non avesse l’età che ha te lo chiederei e lo farei giocare fino a cinquanta anni. Gigi è un autentico leader, trascina la squadra. Invece di interessarsi dei problemi societari, di possibili avvicendamenti, bisognerebbe preoccuparsi del rendimento della squadra. Di questa cosa ne ho piene le scatole. L’Avellino sono nove anni che lo gestisco e sta andando avanti regolarmente. Al giocatore non interessa come si chiama il presidente. Le vicende societarie non hanno influito sulla squadra. Il caso Catanzaro? Potrebbe aver inciso, ma ho sempre detto che non sarebbe successo nulla e così è stato. Chi mi conosce avrebbe dovuto ascoltarmi. Io sono innamorato di questa squadra, di questa città, di questi colori. I tifosi non devono vedermi come un alter ego, ma come uno di loro. Andrei in Curva Sud a fare il tifo con loro: questi dissapori lasciano il tempo che trovano. Pensiamo a salvarci, poi ci siederemo intorno a un tavolo per un confronto su questa stagione. Sarebbe un dramma non riuscire a mantenere questa categoria, sotto tutti i punti di vista. Nella gestione futura dell’Avellino faremo tesoro di quanto accaduto: da solo o affiancato, di certo non vado via”.
Intanto, l’Avellino sta preparando alacremente la sfida cruciale contro lo Spezia con intensi allenamenti allo stadio Partenio; Moretti si è fermato a causa di un risentimento muscolare al flessore della coscia sinistra. Marchizza e Rizzato si sono sottoposti a esami strumentali presso Villa Stuart, a Roma. Per Marchizza è stata evidenziata una lesione di secondo grado al quadricipite della coscia sinistra mentre per Rizzato gli esami hanno confermato la non completa guarigione della pregressa lesione distrattiva di secondo grado con ematoma al muscolo adduttore lungo della coscia sinistra. Palestra per D’Angelo, terapie e differenziato per Pecorini. A riposo Morero, per via di un risentimento muscolare all’adduttore sinistro, ridotto per Migliorini.