Castellammare. Sfregiato per uno sguardo, ora non può lavorare


Castellammare di Stabia. Con voce decisa ma arrabbiata Antonio racconta il suo dramma ai giudici oplontini. “Non tropo più lavoro per colpa di questa cicatrice, non posso fare lo show cooking”. Non risparmia alcun dettaglio l’uomo, un cuoco stagionale, sfregiato il 4 dicembre con un taglierino da due persone. A compiere il gesto un 40enne Gaetano Savarese che gli avrebbe bloccato le mani e Luigi Cascone 27enne che compiva lo sfregio costato oltre 50 punti di sutura ed alcuni interventi chirurgici. Il tutto avvenne nell’androne dell’istituto scolastico “Sturzo” dove il cuoco era a colloquio con gli insegnanti del figlio. Ad affrontare il processo per lesioni gravissime c’è Savarese che molto probabilmente opterà per il rito abbreviato in modo da ricevere uno sconto di pena in causa di condanna. Il motivo dello sfregio pare sia essere “uno scambio di sguardi con Cascone – dice – che aveva parcheggiato lo scooter sul marciapiedi, impedendo ad una anziana il passaggio. Io avevo assistito alla scena ma non dissi niente. Cascone mi guardò fisso. Io mi girai e gli chiesi perché guardava, tutto finì lì”.
Dopo circa dieci minuti i due entrarono nella scuola, afferrarono la vittima e poi scapparono via tra il panico generale. “Nessuno si fermava per accompagnarmi in ospedale – dice – Ho camminato a piedi per oltre cento metri, sanguinando e tenendomi il volto con la mano sinistra. Poi, un amico di mia suocera si è fermato e mi ha accompagnato in motorino al pronto soccorso”. Antonio, parte civile al processo, ha testimoniato più volte indicando uno degli aggressori.