Napoli, il ricordo di Ciro Esposito quattro anni dopo la tragedia di Roma. Ma fuori gli stadi nulla è cambiato


Il 3 maggio 2014, per il Napoi e i napoletani, è una data estremamente importante. Quel giorno gli azzurri vinsero la Coppa Italia a Roma contro la Fiorentina per 3-1. Questa data, però, resterà nel cuore e nella mente di tutti i tifosi Partenopei per un motivo ben diverso dal trionfare in una competizione. Quel giorno, a poche ore prima della partita, accadde un qualcosa di estremamente triste: un tifoso del Napoli, Ciro Esposito, fu ucciso a colpi di pistola da un supporter della Roma, Daniele De Sanctis. Un clima surreale prima di un match così importante; risse, spari, aggressioni che portarano alla morte un giovane ragazzo voglioso di tifare la sua squadra e vincere un trofeo. Ma quel giorno non vinse nessuno, quel giorno persero tutti. Perse il calcio, uno sport che dovrebbe unire invece che dividere ( e nonostante le tragedie, ancora oggi fuori gli stadi avvengono risse, come a Liverpool quale giorno fa). La sensazione è che oggi, che siamo nel 2018, quella perdita non è servita praticamente a nulla. Quattro anni sono passati, ma nulla è cambiato e l’odio e la rabbia presenti in questo sport aumentano di giorno in giorno, nonostante tragedie come queste.
Da quattro anni a questa parte Ciro Vive in ogni angolo della città di Napoli. Tutti i tifosi lo ricordano sia al San Paolo che in ogni stadio d’Italia e del mondo. Ciro è stato tragicamente freddato ma in realtà è come se fosse in curva a tifare il suo Napoli ogni domenica. E in un annata come questa, il povero ragazzo si sarebbe sicuramente divertito con una squadra in grado di ridicolizzare la formazione più forte degli ultimi sette anni.
“Ciro vive con noi” è questo il coro che almeno una volta viene cantato dai tifosi azzurri. Ed è proprio così, perché il suo cuore e la sua anima aleggiano sul San Paolo e da lì non se ne andranno mai più.

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