Rubata a Gragnano la pistola che ha ucciso il senegalese a Rimini


Ci sono due indagati per l’omicidio del 27enne senegalese freddato a Rimini con due colpi di pistola la notte fra il 17 e il 18 aprile. Si tratta di due albanesi, Genard Dulaj, 28 anni, e Artmir Mehmetllanaj di 22, gli stessi che sono indagati anche per una vicenda di spari a vuoto nella vicina Santarcangelo, la notte del 31 marzo. E’ un passo avanti decisivo nell’indagine per l’omicidio della Camminata degli artisti, dove e’ stato ucciso con due colpi di pistola l’aiuto cuoco Makha Niang. La Procura ha notificato ai due gli avvisi di garanzia per accertamenti tecnici d’ufficio, ipotizzando il reato di concorso morale o materiale in omicidio. I due indagati sono in carcere dalla sera del 18 aprile, arrestati dai carabinieri di Rimini che stavano indagando sugli spari. La sera dell’omicidio vennero fermati dai carabinieri nella zona. Sono indagati anche per danneggiamento, ricettazione di una pistola 357 Magnum e per esplosione pericolosa. In un unico fascicolo coordinato dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, quindi, ora confluiranno da una parte l’indagine sull’omicidio, affidata alla squadra mobile della questura di Rimini e dall’altra quella dei carabinieri sugli spari del 31 marzo. La sera dopo l’omicidio, in via Coletti, sono stati i militari del Nucleo Radiomobile di Rimini ad intercettare e fermare l’auto degli albanesi, un Suv Touareg di colore nero, vista allontanarsi dal condominio la notte degli spari a Sant’Ermete. L’auto in questione poi risultata di proprieta’ di una donna residente a Milano che avrebbe un centinaio di altre auto intestate. Nell’auto i carabinieri hanno rinvenuto anche la Magnum 357, nascosta sotto un tappetino, la stessa che potrebbe essere stata usata per gli spari a Sant’Ermete e che risultata rubata e regolarmente denunciata, in un furto in abitazione a Gragnano. Allo stato gli avvisi di garanzia, notificati non solo ai difensori degli albanesi ma anche all’avvocato della famiglia di Niang, serviranno a condurre degli accertamenti tecnici sui 9 cellulari sequestrati ai due cittadini albanesi. In particolare Genard Dulaj, sarebbe una vecchia conoscenza della polizia riminese, perche’ gia’ indagato in un paio di operazione anti droga in un noto locale del porto i Rimini. Dulaj ha all’attivo un patteggiamento di un anno e 4 mesi nel gennaio del 2014 e di 8 mesi nel 2015 per spaccio di droga.

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