Suicidio di Tiziana Cantone, chiesto il processo per l’ex fidanzato


Sarà il tribunale a stabilire cosa accadde precisamente negli ultimi istanti di vita della giovne Tiziana Cantone, la 31enne che nel 2016 si tolse la vita di fronte ad un suo video hot che fece il giro dei social. Una brutta storia che risale a settembre di due anni fa. A distanza di quasi tre anni si è giunti ad un svolta che porta la firma di Valeria Sico. E’ stato infatti rinviato a giudizio Sergio Di Paolo, ex convivente di Tiziana Cantone ed imprenditore napoletano. I reati contestati a Di Paolo sono simulazione di reato, accesso abusivo del sistema informatico e calunnia. Tre accuse e tre momenti diversi degli ultimi mesi di vita della 31enne Napoletana. La simulazione di reato risale al 2015 per una denuncia di smarrimento del telefonino fatta insieme a Tiziana. La calunnia, invece, in relazione sempre ad una denuncia in cui vengono accusate cinque persone di aver diffuso i filmati. Queste persone sono state poi scagionate dalla stessa Tiziana che ammetteva che la storia dello smarrimento del cellulare non era vera. Poi c’è l’accesso abusivo nel sistema informatico del telefonino di Tiziana. Un’accusa complessa e riguarda il tentativo di entrare nel cloud del cellulare della compagna per rimuovere alcune tracce con l’ausilio di un tecnico privato. Di Paolo avrebbe assoldato un perito che avrebbe dovuto cancellare una serie di conversazioni con Tiziana. Secondo l’accusa, Di Palo avrebbe girato al consulente le password della compagna, firmando anche una deliberataria per conto della 31enne. Ora si attende l’udienza preliminare, si cercherà di capire se le accuse dei pm napoletani sussistano nel tentativo di riaccendere i riflettori sugli ultimi istanti di vita di una giovane divenuta vittima di una gogna mediatica.

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