Elezioni, Castellammare. Il pagellone dei candidati sindaco


Castellammare di Stabia. A 24 ore dalla chiusura ufficiale dei seggi elettorali, arriva il pagellone dei cinque candidati sindaco. Nella città delle acque si è votato, ancora una volta, dopo due anni. Perché mentre in altre città il sindaco ed il consiglio comunale si rinnova ogni quinquennio a Castellammare l’appuntamento fisso con l’election day è fisso ogni due anni. L’unico partito che non ha perso, anzi ha recuperato punti rispetto a due anni fa è quello dell’astensionismo con il suo 38% rispetto al 32% del 2016. 6 punti percentuali in due anni sono molti.
Andrea Di Martino Voto 8. Se ci credi vinci, sfavorito in prima istanza, arriva al ballottaggio contro ogni aspettativa. La forza di volontà e la voglia di riscatto gli danno la possibilità di giocarsi la seconda carta e tentare l’approdo a Palazzo Farnese. Riesce a recuperare un centinaio di voti rispetto a Massimo de Angelis e si qualifica secondo in classifica. Raccoglie circa 60 voti in più rispetto all’intera coalizione, supera brillantemente la questione legata alla presunta presenza della criminalità organizzata nelle sue liste e la bufera scatenata il giorno delle elezioni con due elettori che pare abbiano venduto i propri voti ad una lista della sua coalizione.
Gaetano Cimmino Voto 5. E’ l’unico candidato tra i cinque a raccogliere meno voti della sua coalizione, un dato significativo per chi “mastica” di politica. Cimmino non è nuovo sulla scena politica cittadina, anzi. Ha un gruppo solido di liste che gli permette tuttavia di essere il primo classificato. Superata la “regular season” ora si giocherà i play off con Andrea Di Martino. Durante la campagna elettorale si rende protagonista di una gaffe assoluta in riferimento alla vicenda della 12enne stuprata. Viene tirato in ballo dai competitor perché un suo candidato è stato sorpreso a distribuire pacchi alimentari all’interno della sua associazione. Spesso ha rincorso gli altri candidati sulle proposte. Ma può succedere, nulla di grave. Simpatici i manifesti che lo raffigurano con una rullina metrica mentre misura la città. “Una città su misura”, questo il clame della sua campagna elettorale rivisitato dai social con “Un pacco su misura”, “Una supposta su misura”…
Massimo de Angelis Voto 6. Non va al ballottaggio per poco più di 100 voti. Sono le ultime sezioni scrutinate a non far accedere il candidato ai play off e Di Martino ringrazia. Una campagna elettorale molto equilibrata, fatta di una propria narrazione. De Angelis non ha attaccato e non ha alzato mai la voce a differenza dei suoi competitor. Spesso non si è dimostrato convincente, solo negli ultimi giorni è stato più “aggressivo”. Una candidatura delle ultime ore, il farmacista ci ha provato fermandosi a “100 metri” dal traguardo. Siederà in Consiglio Comunale insieme a Francesco Iovino. Per gli altri big della coalizione, spetterà un giro forzato di riposo.
Antonio Scala, detto Tonino. Voto 4. Poteva fare di più. Supera di qualche centinaio di voti la sua lista. La sua è stata una campagna elettorale molto simpatica che ha fatto divertire ma che a lungo andare è si è rivelata poco efficace. Tonino, il giovane vecchio, in caso di elezione di Gaetano Cimmino siederà in Consiglio Comunale. Le previsioni gli attribuivano almeno 4mila voti personali, si ferma a 2815. In caso di vittoria di Cimmino siederà in Consiglio Comunale. Molto probabilmente nei prossimi giorni assisteremo ai comunisti che fanno campagna elettorale per il centrodestra. Cose da ballottaggio.
Francesco Nappi. Impreparato. Nonostante il momento favorevole riesce a fare peggio di due anni fa quando alla guida del Movimento c’era Vincenzo Amato. Dal 55% al 14% in tre mesi è un attimo. Certo c’è differenza tra elezioni politiche ed amministrative. I “bookmakers” lo davano almeno a 7mila voti. Il candidato grillino si ferma a 4850 preferenze. Campagna elettorale equilibrata, senza fare troppa confusione, forti del voto di opinione che, sostanzialmente, non c’è stato. Nappi su molte questioni si è mostrato abbastanza confuso e “poco ferrato in materia”. Siederà comunque in consiglio Comunale.