Troisi rivive a Piazza del Plebiscito, Veneruso: “Dalla Smorfia al Postino, il racconto di un Massimo inedito”


“Vorrei vincere un premio. Con La Smorfia tutti a dire che eravamo bravi ma mai un premio; ne avevamo fatto una malattia, la notte piangevamo. Ma io dicevo: «Vedrete che un premio ce lo danno», e guardavo quella gente che prende premi da trent’anni e ogni volta dice: «Sono commosso». Poi sta un quarto d’ora in silenzio e dice: «Grazie». Poi guarda il premio, il pubblico, di nuovo il premio per valutarlo, ripete il gesto venti volte e dice: «Non ho parole». Se mi danno un premio sono preparato”.

La musicalità e l’ironia di Massimo Troisi sono riconoscibili in qualsiasi forma: leggendo cose sue, anche trascritte da altri, oppure ascoltando mille voci simili, ad occhi chiusi, fai in fretta a riconoscere lui senza esitazioni. Ed è un riconoscere che è riconoscimento, ovvero un premio all’unicità, alla memoria di chi ha saputo regalare pagine universali (e senza tempo) di filosofia, arte, divertimento, convivialità sia attraverso i film, le ospitate in tv, sia nel privato, con amici e parenti. Si narra che quando Troisi, il 4 giugno del 1994, varcò la soglia di un’altra dimensione, molti amici che ebbero la possibilità di frequentarlo, erano soliti chiamare alcuni parenti per sentire anche solo l’odore delle radici di un personaggio irripetibile la cui assenza creava dolore per quel pieno di genialità che Massimo gli aveva regalato. Ed è proprio questo l’obiettivo della manifestazione che si terrà a Napoli il prossimo 22, 23 e 24 giugno: far venire fuori anche il Troisi che in pochi hanno avuto la fortuna di conoscere. Quello dei giochi, delle serate divertenti, degli scherzi. E, naturalmente, sarà approfondito il Massimo artista, a partire dal ragazzo che mosse i primi passi da attore a San Giorgio a Cremano. A Piazza del Plebiscito interverranno tanti artisti e amici di Troisi. Il regista dell’evento, Stefano Veneruso, nipote dell’indimenticabile Massimo, nonché autore con Decaro e Arena della manifestazione, è intervenuto ai nostri microfoni:

“C’è una vibrazione forte che mi emoziona moltissimo – spiega Veneruso – ma nell’ultima conferenza stampa sono riuscito a tenerla a freno per far venire fuori in maniera lucida il senso di questo percorso che ci accingiamo ad intraprendere. Non è stato facile montare tutto, ma grazie alla sinergia tra il Comune di Napoli e la Tunnel Produzioni siamo riusciti a mettere in piedi un bel progetto che ripercorre le tappe della carriera di Massimo, a partire naturalmente dal periodo de La Smorfia. Dico grazie ad Enzo Decaro e Lello Arena perché con loro è stato magnifico tratteggiare il racconto della loro rivoluzione. Sì, rivoluzione. La Smorfia è ritmo nuovo, linguaggio innovativo, sperimentazione, spunto critico, rottura di alcuni schemi: Troisi-Decaro-Arena hanno segnato un’epoca irripetibile. Loro erano a teatro e al cinema quello che Pino Daniele era in musica”.

Veneruso, che a settembre inizierà le riprese del film tratto dal romanzo di Anna Pavignano “Da domani mi alzo tardi”, dedicato alla storia d’amore tra la sceneggiatrice e Troisi (“…ma non sarà una biopic”, tiene a precisare il regista), ci ha raccontato ulteriori retroscena: “Massimo si è sempre autodefinito pigro, e chi l’ha conosciuto da vicino ha confermato questo suo modo di essere. In realtà c’è qualcosa che non torna. E lo dico con grande stupore perché pur avendolo vissuto da vicino, pur avendo lavorato con lui, ogni volta che faccio delle ricerche scopro qualcosa di nuovo, di incredibile, di sorprendente: una quantità infinita di cose fatte e pensate in un tratto di esistenza così breve. Altro che pigro, la sua mente era un fiume in piena. Altro che 41 anni, ne ha vissuti almeno il triplo. E poi ricordate quando disse che il cinema per lui rappresentava solo il 40% della sua vita? Non è vero, al cinema ha dato la vita! E “Il Postino” è lì a raccontarlo. Mi auguro di far emergere questo volto di Troisi insieme a coloro che hanno iniziato un “nuovo” viaggio troisiano. All’interno della manifestazione è in programma un mio spettacolo che si chiamerà “Troisi, poeta Massimo”, ma il titolo magari lo cambio, vedremo. Debutterà l’anno prossimo, ma faremo ovviamente tutte le valutazioni del caso con Enzo e Lello. Questa tre giorni dedicata a Troisi, a Napoli, sarà un grande banco di prova, anzi, la prova generale. Il testo inizia con l’incontro dei protagoniste de La Smorfia e si concluderà con alcune poesie scritte da Massimo quando era giovanissimo. Potrà anche cambiare qualcosa nella tournèe che faremo per i 25 anni dalla sua scomparsa che coincide, come è noto, con i 25 anni del film “Il Postino”. A Piazza del Plebiscito vivremo dei momenti unici grazie anche alla proiezione di video inediti di Massimo che, vi assicuro, vi sorprenderanno. “Annunciazione, annunciazione” è un brivido da vivere: proveremo inoltre ad improvvisare e sarà meraviglioso condividere il palco con i suoi amici e colleghi: penso ad Anna Pavignano, Massimo Bonetti, Gaetano Daniele, Giovanni Benincasa, Marco Messeri, Renzo Arbore, Marisa Laurito, Pippo Baudo, Massimo Lopez, Nino Frassica, Giancarlo Magalli e tanti altri. Sarà una festa tra ricordi e proiezioni futuribili.
Mario Ruoppolo: “Don Pablo, vi devo parlare, è importante… mi sono innamorato!
Pablo Neruda: “Ah meno male, non è grave c’è rimedio”.
Mario: “No no! Che rimedio, io voglio stare malato…”. (Il Postino, 1994).
22, 23, 24 giugno 2018, Napoli, Piazza del Plebiscito: una tre giorni per tutti gli innamorati (o, se volete, malati) di quel miracolo di genialità che è Massimo Troisi, il quale ha un altro primato: è uno dei rari casi al mondo in cui il vuoto doloroso della sua assenza è colmato dalla gioiosa luce della sua presenza.

LUCA CIRILLO

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