Militare suicida a Roma, è il terzo in sei mesi


Il 25enne caporal maggiore di Angri in provincia di Salerno che ieri pomeriggio si è tolto la vita a Palazzo Grazioli, residenza romana del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, è il terzo militare in ordine di tempo che negli ultimi sei mesi ha deciso di farla finita. Al momento del suicidio il 25enne era il “capo muta” a Palazzo Grazioli. Il giovane era inquadrato nell’operazione Strade Sicure dell’Esercito. Non si conoscono, al momento, le motivazioni che hanno portato il Caporal Maggiore Enrico De Mattia all’estremo gesto. Tuttavia quello che sappiamo è che questo è il terzo suicidio in 6 mesi di un militare sotto il comando del generale Raudino: a febbraio 2018 un bersagliere di 29 anni, di Taranto, si è tolto la vita nello stesso modo nella stazione metro di Barberini, al centro di Roma. A dicembre 2017 un altro Granatiere di stanza a Spoleto si è impiccato mentre era in licenza dopo il periodo di servizio nell’operazione “Strade Sicure”. I ragazzi chiamati a svolgere il servizio nell’operazione Strade Sicure, da quello che ha potuto apprendere GrNet.it, sono tutti provati fisicamente (condizione che è peggiorata anche a causa del gran caldo e delle condizioni di lavoro) ma, soprattutto psicologicamente. “Per tale ragione 150 di loro hanno preso carta e penna ed hanno scritto all’avvocato” annuncia GrNet.it.Da quello che ha appreso GrNet.it, i soldati che a Roma svolgono questo servizio non “staccano mai: vengono letteralmente bombardati di messaggi sul proprio cellulare provenienti dai propri ufficiali che sfruttano dei gruppi WhatsApp appositamente creati per inviare “cazziatoni” a qualsiasi ora del giorno e della notte”.

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