Napoli, reparto ospedaliero chiuso: il M5S attacca la direzione sanitaria


“La vicenda del primario della chirurgia vascolare dell’Ospedale del Mare, che avrebbe fatto chiudere il reparto per consentire all’intero personale medico e infermieristico di partecipare alla festa organizzata per celebrare il suo incarico, ha innescato un gioco a scaricabarile in capo a un unico capro espiatorio. Senza nulla voler togliere alle gravissime responsabilita’ del primario, abbiamo oggi chiesto alla giunta regionale di accertare le responsabilita’ in capo al management del presidio, che non poteva non essere a conoscenza che tra ferie autorizzate e malattie di medici e infermieri, un intero reparto e’ stato sguarnito e tutti i pazienti sono stati trasferiti. Ai sensi della delibera 170 del 2007, l’interruzione della erogazione del servizio puo’ avvenire solo per gravi e giustificati motivi. Deve essere esplicitamente prevista in un documento aziendale che ne deve definire e approvare le procedure, non puo’ verificarsi senza l’approvazione del direttore sanitario del presidio, che e’ tenuto a informare la direzione aziendale. A sua volta, la direzione sanitaria deve informare l’assessorato alla Sanita’ che inviera’ le informazioni al ministero della Salute. Se ne deduce che il direttore sanitario non puo’ sottrarsi alle sue responsabilita’, limitandosi a dichiarare di non essere a conoscenza degli accadimenti”. E’ quanto dichiarato dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino nel corso del question time. “Alle nostre legittime domande in aula, la giunta non e’ stata in grado di risponderci sul perche’ non si siano avviate procedure per accertare la filiera della responsabilita’ di un management aziendale che non si e’ accorto che un intero reparto aveva ferie autorizzate e personale in malattia tali da comportare la chiusura di un reparto. Ne’ su cosa si stia facendo per ovviare all’inefficienza e all’inadeguatezza organizzativa della dirigenza aziendale al fine di evitare che casi come questo si ripetano. Casi che ci dicono che non esiste alcun presidio della struttura, che un primario puo’ perdere la testa e fare follie, mettendo a rischio la vita dei pazienti o non fornendo adeguata assistenza, mentre la direzione aziendale non sa nulla”.