Napoli, si chiudono i giochi. Le riflessioni sulla campagna acquisti


La sessione estiva di calciomercato ha chiuso i battenti dopo mesi di trattative. Tra una Juventus con un CR7 in più e un’Inter che ha attuato un importante restyling, sembrerebbe proprio il Napoli la grande delusione della recente campagna acquisti. L’ingaggio di Ancelotti sembrava essere il preludio ad un’estate scoppiettante in casa azzurra, ma in entrata non sono stati registrati profili di grido. Verdi e Fabian Ruiz sono sicuramente ottimi innesti e saranno funzionali per il gioco di Carletto, ma il mancato approdo di un attaccante importante potrebbe fare la differenza durante la stagione. La percezione è che la dirigenza si sia spesso incartata in più trattative: dell’addio di Pepe Reina se ne era a conoscenza da tempo e il tergiversare troppo sul tedesco Leno è sfociato in un approdo del portiere a Londra, sponda Arsenal. Arriva all’ombra del Vesuvio un giovane di belle speranze come Meret, classe ’97, pagato oltre 20 milioni. Capitolo terzino: la telenovela per il vice Hysaj si è protratta molto, troppo tempo ed ha trovato la risposta al rebus solo ad agosto. Tra Vrsaljko, Lainer, Arias e Sabaly, a spuntarla è Kevin Malcuit, difensore prevalentemente di spinta con qualche lacuna difensiva. Non proprio la primissima scelta quindi per sistemare il reparto arretrato. Nel mezzo gli innesti di Karnezis e Ospina che non accendono gli animi dei tifosi. Dalle cessioni, Jorginho è l’unico pezzo pregiato a salutare la compagnia per raggiungere Sarri a Londra. Toccherà la stessa sorte anche ad Inglese, accasatosi al Parma: scelta discutibile la sua partenza.
Toccherà ora a Carlo Ancelotti, l’uomo della decima di Madrid e vincitore di altre due Champions League alla guida del Milan, ribaltare le impressioni della vigilia. I giochi sono ormai chiusi; parola al campo, l’unico giudice.

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