Pedofilo ai domiciliari, minacce sui social e fuoco a casa


Recale, Caserta. Prima le minacce sui gruppi social della cittadina, poi dalle parole si è passati ai fatti. Ignoti, la scorsa notte, hanno tentato di incendiare il portone dell’edificio dell’abitazione di D.F. 67enne arrestato con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una bambina di 8 anni. Il fuoco, subito domato, è stato appiccato al citofono causando lievi danni. Ad allertare le forze dell’ordine alcuni vicini allertati da una nube nera e l’odore acre della plastica bruciata. Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia Municipale, Polizia di Stato e Carabinieri della stazione di Macerata Campania che stanno indagando sul caso. I militari hanno inoltre anche predisposto un servizio di controllo speciale nel quartiere. Dalle indagini i carabinieri escludono la vendetta da parte della famiglia della bambina. Purtroppo il sistema di videosorveglianza cittadino avrebbe sicuramente dato un contributo prezioso per l’identificazione di chi ha commesso il raid ma le telecamere sono fuori uso per un guasto.
“Lasciamo che sia la magistratura – ha dichiarato don Carmine Ventrone che si è visto costretto a ritornare sull’accaduto – a fare chiarezza sugli abusi sessuali. Chiedo a tutti – ha aggiunto il parroco – di non esasperare una storia che già di per sé è complessa da comprendere e da accettare. Ricordo che in questo momento sono due le famiglie che stanno vivendo una situazione complicata e che mai avrebbero voluto affrontare”. La violenza secondo la ricostruzione dei fatti sarebbe stata commessa nella serata di ferragosto nei locali alle spalle della chiesa durante la festa dell’Assunzione. A denunciare il 67enne la madre della bambina. Il racconto della donna avrebbe ritrovato un riscontro nelle dichiarazioni depositate da persone informate sui fatti e dai fotogrammi delle telecamere installate all’interno della sala.

,