L’ultimo saluto a Michele: “Sarà ricordato per la grandezza del suo cuore”



Questa mattina l’ultimo saluto a Michele Castellano, l’imprenditore morto venerdì scorso lungo l’autostrada A3 Salerno-Napoli all’altezza dell’uscita Torre Annunziata Nord. L’uomo era a bordo della sua vettura insieme alla figlia e alla moglie, diretti all’aeroporto di Capodichino. Erano infatti in procinto di partire per un pellegrinaggio di fede e la figlia li stava accompagnando allo scalo napoletano quando improvvisamente la vettura si è fermata al centro della carreggiata ed è stata travolta da un’auto in transito. La morte di Michele, conosciuto da molti come “Zi Michele”, ha scosso un po’ tutti. Era un uomo voluto bene da tantissime persone. A raccontarlo lo stesso parroco che, questa mattina intorno alle 10, ha celebrato i funerali nella sua chiesa di Pompei.
“Condividiamo tutti lo stesso dolore, con Margherita e il resto della famiglia. In questo momento non abbiamo parole. Però Michele era una persona di fede, Margherita è stata insegnante di religione per tanto tempo. La fede ci fa capire il significato profondo di quello che accade nella nostra vita. Siamo tutti in attesa per partire, per prendere l’aereo. Perchè prima o poi verrà la chiamata per imbarcarsi. Chi pensa a godersela fa un grande errore. Questa è una prova che ci fa pensare, ogni momento della nostra vita può essere l’ultima” dice il parroco dall’altare alla folla commossa che partecipa al rito funebre. Poi durante l’omelia il racconto sull’uomo che non c’è più: “Un uomo che ha fatto tanto bene. Michele sarà ricordato così in eterno, per la grandezza del suo cuore”. Sulla morte dell’anziano imprenditore di 73 anni la procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta. Indagato un automobilista di San Giuseppe Vesuviano alla guida dell’Alfa che ha travolto la Citroen della famiglia di Castellano ferma sulla carreggiata per un guasto improvviso. L’uomo ha riportato durante l’impatto un forte trauma all’addome e al torace. Nulla è servito a salvargli la vita. Ma come ricordano le parola del sacerdote: “Lui vivrà per sempre con noi”.